Recensione a cura della tirocinante Alessandra Ragona
Nel 2013 esce nelle sale “La vita di Adele”, un film che ha fatto ampiamente discutere per delle audaci scelte di regia e per le lunghe scene di rapporti sessuali, additate come inutilmente e perversamente esplicite. Tutt’oggi rimane uno dei capisaldi della cinematografia LGBTQIA+, nonostante sia stato definito dalla stessa comunità queer come un film non realmente rappresentativo e diretto per essere apprezzato da un pubblico eterosessuale.
Adele è una studentessa liceale che nel pieno della fame di esperienze tipica dell’adolescenza inizia a sviluppare delle fantasie erotiche su una ragazza incrociata casualmente per strada, Emma. Adele proverà a reprimere le sue sensazioni intrattenendosi in una relazione con Thomas, suo coetaneo; questo finché non rincontrerà quella ragazza in un locale, punto che segna la nascita tra le due di una vera storia d’amore, appassionata e travolgente.
L’orientamento sessuale, ovvero l’attrazione erotico-affettiva (o mancanza di) verso un genere o un altro, non è il risultato di una scelta volontaria, ma è determinato in parte da fattori biologici e in parte da fattori ambientali, si instaura nei primi anni dello sviluppo e tende a rimanere stabile nel corso della vita.
Fino alla metà del XX secolo il mondo scientifico non considerava “normali” gli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale. Nel corso della storia della psichiatria e della psicoanalisi non sono mancati i tentativi di cambiare l’orientamento (omo)sessuale, con tecniche che andavano dall’elettroshock a interventi “terapeutici” di conversione, presenti tutt’oggi in alcune parti del mondo.
Tra i primi a rivoluzionare la concezione della sessualità umana fu Alfred Kinsey, a cui si deve la creazione della Heterosexual/Homosexual Rating Scale, meglio conosciuta come Scala Kinsey.
La scala è formata da sette livelli che vanno da 0, che indica una tendenza esclusivamente “eterosessuale” a 6 che indica invece una propensione esclusivamente “omosessuale” mentre nel centro si collocano coloro in cui le tendenze etero e omosessuali si equivalgono; è importante sottolineare che non si tratta di categorie rigide e cristallizzate, ma di un continuum.
Dopo gli anni Cinquanta si arriva poco alla volta a comprendere che le teorie patologizzanti non avevano alcun fondamento scientifico ed erano anzi basate su pregiudizi.
Nel 1973 l’American Psychiatric Association (APA) elimina dalla settima ristampa del DSM-II la diagnosi di omosessualità “egosintonica”, lasciando la variante “egodistonica”.
Nel 1987, con il DSM-III, l’APA decide di eliminare anche quest’ultimo tipo, riconoscendo il legame tra la non accettazione del proprio orientamento sessuale con l’interiorizzazione dell’ostilità sociale.
Nel 1990 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elimina la diagnosi di omosessualità dell’International Classification of Diseases (ICD).
Oggi, la sigla LGBTQIA+ viene utilizzata per identificare lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali e asessuali. Il + alla fine della sigla identifica eventuali categorie che non rientrano nelle altre, per renderla il più inclusiva possibile di tutte le manifestazioni della sessualità umana.
La relazione tra Emma e Adele si interrompe bruscamente a causa di un tradimento con un collega di lavoro da parte di quest’ultima.
Il tradimento rappresenta una delle esperienze più dolorose che si possano vivere in una relazione, poiché stravolge la percezione del partner, di sé e della coppia.
Spesso sintomi di stress all’interno della coppia possono manifestarsi prima della crisi conclamata e il tradimento può diventare l’esito finale di un disagio presente da tempo.
In alcuni casi, l’effetto è così destabilizzante che l’unione si spezza in modo irreversibile, come succede per Adele ed Emma. In altri invece la coppia può decidere di intraprendere un lavoro psicologico analizzando il tradimento alla luce della loro storia, del contesto di vita e dei fattori individuali, riuscendo a concedersi una seconda possibilità pur nella consapevolezza di quanto accaduto.
Riferimenti
– Jannini E. A., Lenzi A., Maggi M., (2020), Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia, medicina della sessualità e salute della coppia, Milano, Edra S.p.A
psicoterapeuta-roma.com/tradimento_crisi_coppia.html
– https://www.guidapsicologi.it/articoli/il-tradimento-e-le-responsabilita-nella-relazione-di-coppia