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Il film “Secretary” del 2002, diretto da Steven Shainberg, è interpretato da James Spader e Maggie Gyllenhaal, ed è liberamente basato sull’omonimo racconto breve presente nella raccolta del 1988 Cattiva condotta (Bad Behaviour) di Mary Gaitskill.

Il film tratta della relazione tra l’avvocato Edward Grey e Lee Holloway, sua segretaria. Ricoverata in una clinica psichiatrica per il suo autolesionismo, causato dalla crescita in un contesto familiare difficile, con un padre alcolizzato ed una madre troppo apprensiva, Lee Holloway viene dimessa proprio in occasione del matrimonio di sua sorella.

Inizia a cercare un lavoro tra i vari annunci e viene assunta come segretaria nello studio dell’avvocato Edward Grey. Anche se inizialmente, l’avvocato sembrava quasi infastidito dagli errori che commetteva la segretaria, dopo diventa evidente che lui fosse sessualmente eccitato dal suo comportamento sottomesso. Nella stessa situazione, Lee scopre di voler essere dominata e di voler avere questo ruolo da “schiava”. Inizia così la loro relazione perversa tra vittima-dominatore, al quale quest’ultima si abbandona, proprio ricercando le punizioni che il signor Grey le infligge.

Nel film vengono trattate le parafilie sadomasochistiche e le pratiche BDSM.
Secondo il DSM-5, le parafilie sono «ricorrenti e intense fantasie, impulsi o comportamenti sessualmente eccitanti, che creano disagio o disabilità e che coinvolgono oggetti inanimati, bambini o adulti non consenzienti, o che consistono nella sofferenza o nell’umiliazione di sé stessi o del proprio partner potenzialmente provocando dolore».

Le parafilie coinvolgono eccitazione sessuale per oggetti atipici, situazioni e/o soggetti (p. es., bambini, cadaveri, animali). Tuttavia, attività sessuali che sembrano insolite a un’altra persona o a un professionista della salute non costituiscono parafilia semplicemente perché inusuali. Le persone possono avere interessi parafilici anche quando non soddisfano i criteri per un disturbo parafilico.

La classificazione di sadismo e masochismo è sempre rimasta separata, il primo è stato incluso nel primo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali nel 1952, mentre il secondo nel 1968. Secondo il DSM-5, il sadismo sessuale consiste nell’infliggere sofferenze fisiche o psicologiche sull’altro per stimolare l’eccitamento sessuale e l’orgasmo.

Invece, il disturbo da sadismo sessuale è il sadismo sessuale che causa disagio significativo o compromissione comportamentale significativa ed è attuato nei confronti di una persona non consenziente. Per il DSM-5, il masochismo sessuale consiste nella partecipazione intenzionale a un’attività che comporta l’essere umiliati, percossi, legati o fatti oggetto di altri tipi di abuso per provare l’eccitazione sessuale. Il disturbo da masochismo sessuale è il masochismo sessuale che causa disagio significativo. Fantasie e comportamento sessuale di tipo sadomasochistico tra adulti consenzienti sono molto frequenti.

L’attività masochistica tende a essere ritualizzata e di lunga durata e per la maggior parte di coloro che la praticano, le umiliazioni e le percosse sono semplicemente agite; i partecipanti sanno che si tratta di un gioco ed evitano di produrre umiliazioni reali o lesioni. Tuttavia, per alcuni masochisti la gravità delle attività aumenta con il tempo, conducendo potenzialmente a lesioni gravi. Le attività masochistiche possono essere la modalità preferenziale o esclusiva di procurarsi l’eccitamento sessuale.

Le persone possono anche attuare le fantasie masochistiche su loro stesse, per esempio: legandosi, perforandosi la pelle, applicando scariche elettriche, bruciandosi oppure possono cercare un partner che può essere un sadico sessuale. Invece, le attività con un partner comprendono essere: legato, bendato, frustrato, umiliato dal farsi urinare o defecare sopra, costretto a indossare abiti tipici del sesso opposto.

Il masochismo come tratto isolato è abbastanza raro. Più comunemente, l’associazione del dolore al piacere sessuale assume la forma del sadomasochismo, alternando i ruoli ed eccitandosi sia attraverso l’esperienza del dolore, sia attraverso l’inflizione del dolore in un’altra persona.

Il termine sadomasochismo fu coniato da Richard von Krafft-Ebing, psicologo tedesco della fine del XIX secolo e trova le sue origini in due concetti: sadismo, che a sua volta è legato al conte marchese de Sade, un nobile francese del XVIII secolo, i cui scritti coprivano la crudeltà sessuale in senso erotico, e masochismo, che deriva dallo scrittore Masoch, i cui romanzi riflettevano il fascino erotico attraverso il dolore, la sottomissione e l’umiliazione.

Il sadomasochismo riguarda una perversione, in cui gli impulsi sessuali sono gratificati dall’infliggere dolore a un’altra persona. Si tratta del modello di disturbo più ricorrente, in cui il soggetto tende a stabilire legami dove alterna la posizione sadica a quella masochistica e questa relazione è fondata sul dominio e sulla sottomissione dell’altro. Il polo sadico, che coinvolge colui che esercita il dominio, e il polo masochistico, che coinvolge colui che accetta di essere sottomesso, sono estremi di una medesima relazione malata.

Accade spesso, infatti, che i ruoli si invertano e il sadico assuma un atteggiamento masochistico e viceversa il masochista si collochi in posizione sadica. Il sadismo è spesso legato al masochismo. Il sadico, tuttavia, cerca spesso una vittima che non sia masochista, poiché alcune delle sue eccitazioni sessuali gli derivano proprio dalla resistenza della stessa.

La caratteristica principale della relazione sadomasochistica è l’asimmetria, il rapporto di potere e di dominio dell’uno sull’altro. All’interno di questa relazione solo uno dei due afferma sé stesso e lo fa a scapito dell’altro, il quale è disposto ad auto annullarsi pur di mantenere il legame e sentirsi in qualche modo protetto e amato.

L’asimmetria del rapporto ricorda per alcuni aspetti il tipo di legame che stabiliscono le personalità dipendenti solo che, nel caso delle coppie sadomasochistiche, il rapporto è violento, fondato su dominio e sottomissione.

Da un lato, il sadico non ottiene l’amore come atto di libertà ma come frutto di una sottomissione e, non riuscendo ad ottenere il riconoscimento di cui avrebbe bisogno, diventa sempre più insoddisfatto, quindi più arrabbiato, impaziente e violento. Perciò tende ad esercitare sempre più il dominio, svalutando ulteriormente la fonte di amore di cui ha bisogno.

Dall’altro lato, il masochista, ponendo tutto il valore personale nell’altro, è disposto a sacrificare anche la sua dignità. Il paradosso è questo: più egli si auto svaluta, più perde prestigio agli occhi dell’altro e meno riesce a tenerlo legato a sé. Il terrore più grande del masochista è che l’altro si stanchi di lui, e quindi si stacchi da lui.

Un’altra caratteristica delle relazioni sadomasochistiche è la loro solidità, il forte vincolo, la quasi indissolubilità della coppia. Il sadico ha bisogno del masochista tanto quanto il masochista ha bisogno del sadico. Entrambi sono dipendenti dalla forma asimmetrica della loro relazione: dal potere esercitato e subito. Anche se le personalità sadiche e masochistiche tendono ad esprimere la loro distorsione relazionale principalmente nella relazione di coppia, essa può emergere anche in altri contesti relazionali, sia familiari che extra familiari, come nei luoghi di lavoro.

Il BDSM è un movimento sociale e culturale che contempla un insieme di comportamenti erotici e sessuali definibili come trasgressivi o parafilici, senza, però, che venga diagnosticato un disturbo parafilico, in quanto i giochi erotici sono fatti nel rispetto e nella reciproca consensualità e le regole stabilite fanno sì che si evitino pericoli.

Anche se le persone possono usare BDSM e sadomasochismo in modo intercambiabile, il BDSM ha una portata più ampia e rappresenta tre acronimi sovrapposti: Bondage (legame), rappresenta la libertà del gioco estremo; Domination, ossia il piacere di lasciarsi guidare dal proprio partner. Può significare anche Disciplina, in quanto il/la dominatore/trice impone delle regole al/alla sottomesso/a; Sadismo, riguarda il piacere di far provare sensazioni, sempre nel pieno consenso e rispetto dell’altro; sta anche per Sottomissione/Schiavitù; quindi, sia guidare che essere guidati dal partner e Masochismo, che si riferisce a quelle persone che hanno imparato ad apprezzare positivamente gli stimoli provocati da una sensazione di dolore. I principi di base del BDSM sono rappresentati dai concetti di:
– SSC: Sano, Sicuro e Consensuale; si riferisce alla necessità di evitare danni fisici e psicologici al partner, evitando di improvvisare un gioco erotico estremo e, anzi, di informarsi bene prima di iniziare, in quanto bisogna essere sicuri di potersi autocontrollare e di affrontare le emergenze, e la consensualità riguarda saper conoscere i propri limiti e quelli dell’altro, che vanno stabiliti prima di iniziare un gioco, concordando delle regole;
– RACK (Risk-Aware Consensual Kink), ossia un gioco erotico con rischi di cui si è informati), ovvero sapere che un rischio c’è, ma essere entrambi d’accordo nel proseguire, ricordarsi quindi che c’è la possibilità che capitino incidenti.

Oggi ognuno di noi vive la propria vita sessuale liberamente e questo l’abbiamo visto ampiamente. Il sadomasochismo non è vietato per legge, purché venga praticato tra adulti consenzienti. Poiché, anche se il sadomasochismo è fondato su un rapporto dominante/dominato, nessuna sevizia può essere inflitta all’altro senza aver avuto il suo consenso. Altrimenti in questo caso ci troveremmo in presenza di un’aggressione.

Recensione a cura della tirocinante Elena Infantino

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