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Scelta come Parola dell’Anno 2022, il gaslighting si riferisce a una forma di manipolazione psicologica in cui una persona induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei suoi pensieri, delle sue credenze, la percezione della realtà e dei suoi ricordi.
Più precisamente, Kline (2006) lo definisce come un tipo specifico di abuso emotivo e psicologico, volto a mettere in discussione il senso di sé dell’altro, la sua percezione del mondo interiore e della realtà esterna.

Il termine deriva da un’opera teatrale del 1938, “Gas light” di Patrick Hamilton, in cui il protagonista adultero persuade la moglie di essere “pazza” per nasconderle il tradimento. A partire dagli anni ’60 il gaslighting diventa oggetto di studio.
È un fenomeno che si verifica spesso nei rapporti di natura sentimentale, ma può concretizzarsi anche all’interno di contesti familiari, amicali e lavorativi.

La persona che agisce questo tipo di comportamento manipolatorio (gaslighter), fa dubitare continuamente l’altro mettendone in discussione le idee, le decisioni, i sentimenti e le credenze. Mina la sicurezza della vittima al punto che quest’ultima smette di fidarsi delle sue abilità. Al fine di mantenere un senso di sé integro e di valore, l’abusatore usa la vittima come contenitore delle sue proiezioni, ovvero di tutto ciò che non tollera e che non ha integrato nel proprio senso di identità.

Per mantenere un’immagine positiva di sé, la persona abusante può apparire educata e complimentosa, mettendo la vittima su un piedistallo per nascondere le sue vere intenzioni. Un comportamento tipico del gaslighter è la negazione dell’evidenza: anche quando la vittima ha assistito direttamente a un evento, il gaslighter nega la realtà e può cambiare la propria versione dei fatti, creando dubbi e confusione.
Un’altra tattica è la deviazione degli argomenti di discussione: quando si sente accerchiato, il manipolatore sposta l’attenzione su argomenti diversi per riguadagnare il controllo della conversazione e della relazione.

Frasi ricorrenti del gaslighter includono: “Stai esagerando!”, “Come sei suscettibile!”, “Sei paranoico/non stai bene!”, “Stavo scherzando!”, “Non ho detto questo, hai capito male come sempre”.
Il gaslighting non comporta uso di violenza fisica, atti impulsivi, rabbiosi o aggressivi; pertanto è un fenomeno di difficile rilevazione.

Ci sono tre fasi principali della dinamica di questo rapporto:
1. Distorsione della comunicazione: il manipolatore altera la comunicazione alternando momenti positivi e negativi, quindi utilizzando comportamenti affascinanti intercalati da dialoghi destabilizzanti, volti a generare nell’altro una sensazione di fraintendimento involontario;
2. Difesa: la vittima crede di poter cambiare il manipolatore, cercando di instaurare un dialogo per convincere l’abusante che quel che dice non corrisponde alla verità; questi tentativi si rivelano sistematicamente fallimentari;
3. Depressione: il manipolatore ha il controllo totale sul soggetto abusato, il quale prova senso di rassegnazione, insicurezza e vulnerabilità; la violenza psicologica diventa cronica e l’abusante viene spesso idealizzato come salvatore.
Questa dinamica genera una vera e propria dipendenza: la vittima interiorizza un senso di incapacità e inadeguatezza, perdendo fiducia nelle proprie percezioni e convinzioni. Il calo dell’autostima crea un circolo vizioso, in cui vi è la ricerca di rassicurazione e di approvazione da parte del persecutore.

Per difendersi dal gaslighting, è fondamentale sviluppare consapevolezza. Riconoscerne i meccanismi è il primo passo per uscire da questa condizione di abuso, che può causare stress, ansia e depressione, portando la persona manipolata a sentirsi priva di valore, demotivata e incapace di decifrare la realtà. Spesso, a queste sensazioni si aggiunge un senso di vergogna dovuto alle continue vessazioni e all’autostima calpestata.
Il passo successivo è intraprendere un percorso di autonomia e indipendenza, con il supporto di un professionista della salute mentale. L’aiuto psicologico è determinante per ricostruire una corretta immagine di sé e fiducia nelle proprie capacità di giudizio.

 

Tirocinante: Ilaria Peroni
Tutor: Maurizio Leuzzi

 

Sitografia

Manipolazione psicologica e gaslighting

Gaslighting: cos’è e come difendersi


https://www.stateofmind.it/gaslighting/

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