Pillole ormonali, cerotti, dispositivi intrauterini sono solo alcuni dei numerosi metodi contraccettivi utilizzati dalla popolazione femminile al giorno d’oggi, ma se si pone attenzione alla controparte maschile, si può annoverare la stessa variabilità di strumenti?
L’uomo infatti ha solo due alternative: l’utilizzo del preservativo, a volte soggetto a rotture, e la vasectomia, una procedura chirurgica piuttosto invasiva che comporta la sterilizzazione, situazione che non sempre può essere invertita.
Nonostante una netta diversificazione della quantità di dispositivi che i due generi hanno a disposizione, sembra che anche l’uomo sia interessato a condividere la responsabilità della contraccezione all’interno della coppia ed evitare così gravidanze indesiderate. Al tempo stesso però, gli effetti indesiderati allontanano la popolazione maschile dal ricorso ad eventuali mezzi contraccettivi.
È noto che gli studi sul “pillolo” maschile risalgono agli anni ’60 e sono contemporanei alle ricerche sperimentali sulla controparte femminile, ma i tentativi di sviluppare un farmaco agendo sull’ormone maschile del testosterone hanno sempre causato effetti collaterali indesiderati come aumento di peso, attacchi di depressione e aumento dei livelli di colesterolo, con conseguente aumento del rischio di malattie cardiache. Anche la pillola anticoncezionale femminile comporta dei possibili effetti collaterali ma poiché le donne rischiano ‘sulla propria pelle’ la gravidanza, il calcolo del rischio cambia. Dunque, in tutti questi anni, l’obiettivo è stato quello di creare una pillola rivolta alla popolazione maschile che non avesse effetti collaterali e che, al tempo stesso, potesse ampliare le loro possibilità contraccettive.
Un team di scienziati dell’Università del Minnesota, guidato da Abdullah Al Noman e da Gunda Georg, ha finalmente sviluppato un contraccettivo non ormonale in grado di ridurre il rischio di concepimenti indesiderati. Finora la sperimentazione, risultata efficace nel 99% dei casi, è stata testata su un modello murino e non ha mostrato evidenti effetti collaterali (2022). Il farmaco in questione, denominato YCT529, agisce e inibisce la proteina RAR-α (il recettore alfa dell’acido retinoico) che svolge un ruolo importante nella crescita cellulare, nello sviluppo dell’embrione e nella formazione dello sperma. La pillola è stata somministrata per via orale a topi di sesso maschile per quattro settimane, riducendo drasticamente la produzione di sperma ma sei settimane dopo l’interruzione dell’assunzione, i topi sono stati in grado di riprodursi di nuovo; dunque, l’azione di “sterilità parziale” del farmaco è risultata essere reversibile e momentanea.
I ricercatori non hanno evidenziato cambiamenti nel comportamento e nelle abitudini alimentari degli animali ma, ovviamente, ciò che funziona sui topi non significa che sia altrettanto sicuro ed efficace nell’uomo. Nel caso in cui i trial clinici sugli esseri umani, che dovrebbero iniziare alla fine di questo anno, dimostrassero la sicurezza e l’efficacia della pillola, sarà comunque necessaria l’approvazione da parte delle autorità – la Food and Drug Administration (Fda) negli Stati Uniti, e l’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) in Europa. Dunque, per la commercializzazione del farmaco potrebbero passare all’incirca cinque anni. Sicuramente sono necessarie ulteriori e approfondite indagini prima di poter passare alla fase clinica della sperimentazione: la speranza è che presto possa essere disponibile un contraccettivo orale maschile, non ormonale, sicuro ed efficace che consenta sia agli uomini che alle donne di contribuire in maniera paritaria al fenomeno della contraccezione.
Tirocinante: Alessia Esposito
Tutor: Fabiana Salucci
Sitografia
-https://www.agi.it/scienza/news/2022-03-23/pillolo-anticoncezionale-maschile-funziona-nevi-topi-16100587/#:~:text=Gli%20scienziati%20hanno%20sviluppato%20un,spermatozoi%20prodotti%20dagli%20esemplari%20trattati.
-https://www.fanpage.it/innovazione/scienze/pillola-anticoncezionale-maschile-efficace-al-99-e-senza-effetti-collaterali-in-test-di-laboratorio/
-https://www.ildigitale.it/intervista-a-zelensky-giornalisti-russi-censura/