Nei pazienti isterico-istrionici il nucleo attorno a cui ruota lo stile di personalità è la preoccupazione riguardo le problematiche legate al potere, al genere maschile e femminile e alla sessualità. Essi tendono, a livello inconscio, a considerare se stessi come deboli e inferiori a causa del loro genere sessuale e contemporaneamente a considerare le persone del genere opposto in modo ambivalente: da un lato come potenti e fortemente eccitanti, dall’altro come fonte di sentimenti di invidia o paura (McWilliams, 2011).
Per quanto riguarda la sfera comportamentale la maggior parte dei pazienti appare come alla costante ricerca di attenzione, seduttiva e appariscente, anche se alcuni di loro possono mostrare inibizione e ritiro comportamentale. Il comportamento sessuale risulta primitivo e connotato da impulsività e competizione. Quest’ultima compare in quanto essi necessitano di quell’attenzione, riservata solo a loro, che possa rassicurarli circa il loro valore. È bene specificare che l’esibizionismo e la competitività sono limitati all’ambito del genere e della sessualità; nelle altre aree relazionali, questi pazienti possono avere la capacità di instaurare dei legami stabili e caratterizzati da vicinanza e intimità (Lingiardi & McWilliams, 2018).
La seduttività è usata dunque a scopo difensivo: viene adoperata per sentirsi potenti con le persone del genere sopravvalutato (fenomeno chiamato “pseudoipersessualità”) e per proteggersi da sentimenti di manchevolezza, nonché di debolezza e inferiorità.
La sessualità e l’intimità è vissuta dagli istrionici come fonte di grande conflitto. Il sentimento principale è la vergogna del proprio corpo sessuato e la relativa paura di essere costantemente danneggiati dall’altro. Per questa ragione, a volte si nota un’ostentazione della sessualità a livello esibizionistico, proprio nel tentativo di contrastare la vergogna e le paure inconsce di danneggiamento (French & Shrestha, 2020).
In terapia, se paziente e terapeuta sono eterosessuali, le pazienti con questo stile di personalità (a un livello nevrotico) tendono ad essere vissute come molto affascinanti e seduttive dai terapeuti maschi, mentre nelle terapeute femmine possono scatenare sentimenti di irritazione e fastidio. Per i pazienti maschi invece, accade solitamente il contrario. Durante il trattamento, con il suo progredire, il clinico può iniziare a sperimentare sentimenti di disagio attorno ai temi del proprio genere di appartenenza, della sessualità e del potere (Lingiardi & McWilliams, 2018).
Se il terapeuta corrisponde al genere svalutato, può sentirsi sminuito o umiliato, mentre se corrisponde al genere considerato potente, può sentirsi gratificato a livello narcisistico. Ad un livello di funzionamento borderline invece, i sentimenti evocati dal paziente nel terapeuta sono molto più intensi e si muovono dall’esasperazione all’apprensione, e sono scatenati dalla forte angoscia del paziente che spesso usa difese primitive, come la conversione, la regressione, o l’acting out cioè la spinta ad agire piuttosto che parlare. A questo livello, con un terapeuta del genere opposto, il paziente con personalità istrionica può mostrarsi palesemente seduttivo, in una modalità percepita dal terapeuta stesso come disturbante (Lingiardi & McWilliams, 2018).
La relazione terapeutica è fondamentale in quanto può rappresentare per questo tipo di paziente un’esperienza interpersonale del tutto nuova, in cui l’altro (il genere sopravvalutato), non è né seducibile né seduttivo, e allo stesso tempo, il proprio genere di appartenenza non viene esperito come impotente e inferiore.
È stato osservato inoltre come i fattori culturali possano influenzare fortemente le manifestazioni di questo tipo di personalità: nelle culture occidentali, le manifestazioni vertono alla teatralizzazione, mentre in quelle orientali, dove i ruoli di genere sono più rigidi e gerarchizzati, tendono all’inibizione (Novais, Araújo&Godinho, 2015).
Tutor Fabiana Salucci
Tirocinante Eleonora Strozzi
Bibliografia
French, J., H., & Shrestha, S., (2020), “Histrionic Personality Disorder”, in National Library of Medicine.
Lingiardi, V., McWilliams, N., (2018), Manuale diagnostico psicodinamico (seconda edizione), PDM-2, Milano: Raffaello Cortina Editore.
McWilliams, N., (2011), La diagnosi psicoanalitica, Roma: Astrolabio (2012).
Novais, F., Araújo, A., &Godinho, P., (2015), “Historical roots of histrionic personality disorder”, inFrontiers in Psichology.