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La gravidanza rappresenta un periodo molto delicato e complesso nella vita della donna e della coppia. L’emozione per la nascita è, molto spesso, accompagnata da molte paure relative all’adozione di un nuovo stile di vita e di nuove abitudini, soprattutto perché la gravidanza potrebbe compromettere la sessualità e generare uno squilibrio all’interno della coppia.

I fattori che possono condizionare il comportamento sessuale in gravidanza sono da ricercare nella multidimensionalità dell’evento, nelle modificazioni organiche, nelle modificazioni psicologiche, intrapsichiche e relazionali e nei fattori ambientali e socioculturali. Alcuni di questi fattori possono influire solo indirettamente sulla vita sessuale condizionando i fattori psicologici.
Inoltre, ci sono diverse false credenze che possono influenzare l’attività sessuale durante la gravidanza. Tra i diversi luoghi comuni, si possono sicuramente indicare i seguenti:

• Le donne incinte non hanno alcun interesse per le attività sessuali;
• Gli uomini trovano le donne incinte ripugnanti e non vogliono fare sesso con loro;
• Una donna incinta non può avere un orgasmo;
• Avere un coito può danneggiare il feto.

In realtà, molti studi scientifici riportano come l’attività sessuale viene scoraggiata solo in pochi casi: ad esempio quando è presente il rischio di aborto nel primo trimestre (se diagnosticato dal ginecologo, che in questo caso suggerisce di rimanere a riposo), con un parto multiplo o nell’ultimo trimestre, se c’è il rischio di rottura della placenta. D’altra parte, le “Linee Guida sulla gravidanza fisiologica” del Ministero della Salute affermano che svolgere attività sessuale durante la gravidanza possa avere effetti positivi sulla stessa: ad esempio, riduce il rischio di parti pretermine, prepara la muscolatura pelvica per il parto e, inoltre, l’intimità nella coppia può portare un clima di serenità.

Negli ultimi anni si è posta l’attenzione, oltre che sulle modificazioni biologiche, anche sul coinvolgimento della dimensione psicoaffettiva. Un dato costante nella letteratura è il riconoscimento che l’evento radicalizza nelle don¬ne una dissociazione tra la femminilità e la maternità, tra l’attività sessuale e la funzione materna. Il conflit¬to che ne consegue è spesso risolto, ma non necessariamente, ri¬nunciando alle esigenze della sessualità a vantaggio di quelle del¬la maternità.

Per quanto riguarda la donna, in particolare, nel primo trimestre, gli ormoni sono responsabili dei cambiamenti d’umore, dei pianti incontrollati, della tristezza e anche della nausea e dei cambiamenti corporei. Da un punto di vista psicologico, in questa parte del trimestre le donne possono iniziare a sentire una certa ambivalenza nei confronti della gravidanza, iniziano a porsi domande come «voglio davvero un bambino adesso? Sarò una buona madre?».

I futuri padri spesso iniziano a preoccuparsi della situazione economica e a lavorare di più, per questo sono meno presenti e iniziano talvolta ad allontanarsi dalla partner. Tutti questi fattori sono responsabili di un calo del desiderio sessuale e di tutti i tipi di attività sessuale, ma è assolutamente normale e i futuri genitori possono essere informati su queste situazioni, in modo da capire che si tratta di momenti transitori della normale vita di una coppia in attesa.

Nel secondo trimestre, tutti i parametri relativi alla sessualità ritornano alla normalità: a questo punto, gli ormoni non influenzano la donna a livello psicologico come nella prima parte della gravidanza. La futura mamma e il futuro papà iniziano a sentire il bambino, ora è «reale» e li tiene vicino l’uno all’altra. Possono ricominciare a provare desiderio sessuale e avere rapporti sessuali. Inoltre, il fatto che il bambino abbia «bisogno» di più sangue fa sì che ci sia un maggiore afflusso nel pavimento pelvico, di conseguenza le donne sono più eccitate e possono raggiungere l’orgasmo più facilmente.

Nel terzo trimestre, se non ci sono problemi di salute, come sottolineato prima, la masturbazione e le altre attività sessuali sono percepite come estremamente piacevoli. Come suggerito dalla Kaplan, la posizione laterale è la migliore sia per aumentare il piacere e l’attaccamento emotivo, sia per limitare il dolore o l’imbarazzo. Inoltre, se una donna è pronta per il parto, un orgasmo con eiaculazione può indurlo: questo contribuisce anche al rilascio di ossitocina, che può aiutare il travaglio e ridurre il dolore.

Generalmente, però, durante la gravidanza si assiste alla drastica riduzione della sessualità della coppia, come se la nuova condizione suscitasse in entrambi i partner disagio e imbarazzo a livello sia fisico che psicologico, e, benché molte coppie compensano questa mancanza intensificando lo scambio affettivo reciproco non vanno assolutamente eluse le possibilità di vivere parallelamente uno scambio sessuale sano.

All’interno di un atteggiamento intimo e affettuoso dell’uomo e della donna in gravidanza è necessaria un’identificazione del partner con la donna incinta e il desiderio di quest’ultima di condividere la gravidanza con il proprio compagno. Questo potrebbe favorire l’unione e allo stesso tempo una modalità nuova di esprimersi nella sfera sessuale.

 

Tirocinante: Alessia Gianfreda
Tutor: Cristiana Sardellitti

Riferimenti:
-Panzeri, M., (2013). Psicologia della sessualità, il Mulino.
-https://ivitalia.it/blog/rapporti-sessuali-in-gravidanza-la-guida-trimestre-per-trimestre/#:~:text=Se%20generalmente%20il%20sesso%20in,opportuno%20sospendere%20l’attivit%C3%A0%20sessuale.
-https://www.igeapoliambulatorio.com/sessualita-in-gravidanza/
-https://www.psicologacosenza.it/wp-content/uploads/2015/03/Rivista-N%C2%B0-38.pdf#page=81
-https://art.torvergata.it/retrieve/e291c0d4-5556-cddb-e053-3a05fe0aa144/La%20sessualit%c3%a0%20in%20gravidanza.pdf

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