Il termine inglese Cuckold deriva dalla razza di uccello “cuculo”, e precisamente dall’antico francese “cocu” a cui è stato aggiunto il suffisso peggiorativo “-ault”, alludendo al tipico comportamento del volatile femmina nel deporre le proprie uova nei nidi di altri uccelli, così come quello di cambiare partner.
Il cuckoldismo (o Triolismo/Troilismo) è un comportamento parafilico con focus erotico che coinvolge soggetti umani “se stessi e altri”, appartenente alla categoria Disturbi Parafilici con Altra Specificazione del DSM5. Riguarda quegli individui che si eccitano mentre guardano la propria partner fare sesso con una terza persona (Quattrini, F., 2015)
Per cuckoldismo si vuole indicare un modo di essere ovvero la tendenza ad assecondare o desiderare il tradimento del proprio partner, solitamente legato alla sfera sessuale. Il cuckold, spesso di sesso maschile, trae piacere nel vedere il proprio partner, chiamato biondhammer se di sesso femminile, compiere pratiche sessuali con altri uomini o donne. Solitamente, come riportato dalla definizione del Cambridge Dictionary, il cuckold è di sesso maschile, mentre la partner è di sesso femminile e lo induce ad assumere una posizione di sottomissione nel vederla fare sesso con un altro uomo, tipicamente superdotato, chiamato bull. Il cuckold può decidere di guardare soltanto, masturbandosi, oppure può partecipare all’atto sessuale, generando un rapporto a tre (Quattrini, F., 2015).
La pratica cuckold può anche essere vissuta come un vero e proprio feticismo. La maggior parte degli uomini cuckold sono ossessionati dalla grandezza del loro pene e spesso pensano che non sia abbastanza grande, per cui accettano che un altro uomo soddisfi sessualmente la propria partner in quanto sentono di non esserne all’altezza. L’umiliazione derivante da ciò induce il soggetto in uno stato di sottomissione, ed è proprio tale condizione (il cuckold si sente mortificato e colpito nel suo controllo e la sua possessività) che produce in lui sensazioni di subordinazione e totale impotenza. La Dottoressa Dawn Michael riporta in un suo articolo che a volte ciò che spinge un uomo sposato a intraprendere una relazione cuckold con sua moglie è la scoperta di un tradimento della stessa, in quanto l’uomo pensa che il tradimento sia stato causato dall’insufficiente dimensione del suo pene.
In questo contesto la donna, insieme al suo amante, può mettere in atto dei comportamenti feticisti nei confronti del partner cuckold, imponendo regole e limiti che reprimono in varia misura la sua sessualità: ad esempio vietargli di avere rapporti sessuali completi con lei, se non saltuariamente, oppure disciplinare le modalità in cui egli può avvicinarsi e toccare il corpo della sua compagna. La partner può in alcuni casi arrivare a gestire l’orgasmo del cuckold, facendogli indossare una cintura di castità , attuando la fantasia di non essere capace a controllare se stesso. Parte del gioco sessuale riguarda anche il comparare la grandezza dei peni e umiliarlo per non avere un pene abbastanza grande da soddisfarla pienamente durante la penetrazione. La donna può agire punizioni o dominazione sessuale nei confronti del proprio partner, attraverso sculacciate, frustate e altre umiliazioni per riempire il vuoto del suo desiderio sessuale.
Occasionalmente può capitare che una moglie acconsenta di intraprendere una relazione cuckold per compiacere suo marito, o perché ha una mentalità aperta e uno spirito avventuriero. In questi casi può accadere che si innamori dell’altro uomo, o può realizzare di non sentirsi a proprio agio, nascondendo un risentimento per suo marito (Dr. Dawn, M.).
Il fenomeno del cuckoldismo è aumentato, da un lato, con la diffusione di internet come mezzo di comunicazione, che ha permesso un accesso maggiore ai contatti tra coloro desiderosi di praticarlo; dall’altro, a causa dell’indebolimento del concetto di patriarcato, caratterizzato da un modello di organizzazione sociale in cui l’uomo ha il potere sulla donna. Attualmente si stima che sia una pratica sessuale adottata, nel mondo, da milioni di coppie desiderose di migliorare la propria intesa sessuale. Tuttavia, affinchè non si creino disagi, è fondamentale non forzare il/la partner, percependo questa pratica sessuale come un’esperienza di coppia, voluta quindi da entrambi, trovando compromessi, accordando delle regole che vadano bene sia per lui che per lei.
Millington e Sinclair (1992) parlano di un superamento delle teorie sul potere di Freud e Lacan, messe in discussione dalle teorie kleiniane, che sottolineano il valore dell’esperienza primitiva con la madre e l’importanza del rapporto primario con essa, che può andare a influenzare in futuro il comportamento e le caratteristiche psicologiche del bambino. Secondo gli autori, il cuckold può essere visto come un esempio di posizione depressiva1, in quanto nell’atteggiamento del cuckold possiamo trovare, da un lato, un’abilità nell’affrontare e contenere ciò che è indesiderato o angosciante, sottomettendosi al tradimento della propria partner; dall’altro egli celebra una sorta di vitalità, dovuta al fatto di provare eccitazione sessuale.
Se dunque molto è stato scritto sul cuckold e la sua personalità, è necessario prestare maggiore attenzione ai tratti psicologici della partner, in quanto l’argomento gode di un notevole impatto sociale, se non altro per alcuni fatti di cronaca che negli ultimi tempi hanno invaso i social media (vedi il caso di Tiziana Cantone, suicidatasi in seguito alla diffusione di video porno, in cui si pensa che giocasse il ruolo della partner del cuckold, ovvero il suo compagno).
Fonti:
- http://www.etymonline.com/index.php?term=cuckold
- Quattrini, (2015), Parafilie e Devianza, Giunti, Firenze
- http://dictionary.cambridge.org/it/dizionario/inglese/cuckold
- http://www.sexpert.com/sexadvice/cuckold-relationships
Bibliografia:
- Millington, I., & Sinclair, A. S. (1992). The Honourable Cuckold: Models of Masculine Defence. Comparative Literature Studies, 1-19
- Klein, M.(1940). Mourning and its relation to manic-depressive states. The international journal of psycho-analysis, 21, 125.
Tutor: Francesca Mamo
A cura dei tirocinanti IISS:
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