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I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono definiti come persistenti alterazioni nell’alimentazione finalizzati al controllo del peso corporeo, che danneggiano in modo significativo la salute fisica, o il funzionamento psicologico del soggetto.
I DCA sono condizioni cliniche complesse, che derivano da molteplici variabili, fra cui motivi psicologici e sociali. Essi rappresentano una patologia molto preoccupante, in quanto hanno uno dei più alti tassi di mortalità in psichiatria, che li rende una emergenza sanitaria pubblica.
I criteri che contraddistinguono i DCA sono un’alterazione dell’immagine corporea, e un’alterazione del rapporto che l’individuo ha col cibo. L’immagine corporea è definita come un costrutto multidimensionale caratterizzato dalle percezioni e dalle valutazioni del soggetto in merito al proprio aspetto fisico, e che si costruisce in base a molteplici variabili.

I DCA risultano spesso interconnessi con l’orientamento sessuale o con l’identità di genere, in quanto, spesso, entrambi si affrontano durante l’adolescenza, che rappresenta un periodo critico, in cui si inizia a delineare l’identità del soggetto.
Andando ad osservare come i DCA risultino particolarmente presenti nella comunità LGBT, emerge da numerosi studi, che uomini omosessuali possono essere più vulnerabili ai disturbi alimentari, avere una maggiore insoddisfazione corporea, e un aumento dei sintomi bulimici e anoressici rispetto agli uomini eterosessuali, oltre che a manifestare una particolare insoddisfazione per la propria forma corporea, e dunque e per il proprio peso (Russell & Keel,2002). Questi dati possono essere spiegati, in quanto gli uomini omosessuali investono emotivamente, molto di più sul loro aspetto fisico, rispetto agli eterosessuali, in quanto il fisico è associato al valore di sé (Russell & Keel, 2002).

Inoltre, gli uomini gay, hanno un desiderio di magrezza, un’insoddisfazione corporea, e un’ansia maggiori, rispetto alle loro controparti eterosessuali, legate all’immagine corporea (Russell & Keel, 2002).
E’ stato, poi, osservato che i ragazzi gay e bisessuali si sforzano di più di somigliare ad ideali di bellezza proposti dai media, aumentando episodi di abbuffate (Austin et al., 2009).

Un altro studio, ha dimostrato che le donne lesbiche e bisessuali avevano maggiori probabilità, rispetto alle eterosessuali, di mettere in atto comportamenti non salutari per il controllo del peso (Laskaet al., 2015).
Gli studi dimostrano, poi che gli adolescenti che si identificano come lesbiche, gay e bisessuali (LGB), mostrano una maggiore prevalenza di abbuffate, e purging, rispetto agli eterosessuali (Austinet al., 2013).

Inoltre, all’interno della comunità LGB, sia gli uomini che le donne sembra presentino probabilità significativamente maggiori di riferire di essere a dieta, per perdere peso, rispetto ai loro coetanei eterosessuali (Matthews-Ewald, Zullig,& Ward, 2014).
Alcuni studi recenti, che esaminano l’identità di genere, l’alimentazione disordinata e l’insoddisfazione corporea, hanno dimostrato per gli individui transgender un grave rischio di sviluppare disturbi alimentari: si può ipotizzare che il rischio di DCA possa essere secondario al disagio che le persone transgender sperimentano come parte della loro insoddisfazione corporea, impegnandosi in un’alimentazione disordinata (Khoosalet al., 2009).

Gli adulti transgender, hanno riferito come i temi del disturbo alimentare, e della ricerca della magrezza, siano una modalità di soppressione delle caratteristiche del genere biologico e, per alcuni, anche come un sostegno agli aspetti del genere desiderato. Alcuni comportamenti di disturbo alimentare sono stati riportati come alleviati dalla riassegnazione di genere (Algars et al., 2012).
E’ possibile concludere, che sebbene anche i ragazzi eterosessuali siano a rischio di sviluppare disturbi dell’immagine corporea e DCA, la letteratura esistente suggerisce che i giovani appartenenti alla comunità LGBT, siano particolarmente vulnerabili ai disturbi alimentari e all’insoddisfazione corporea. In particolare, i maschi delle minoranze sessuali, hanno una maggiore insoddisfazione corporea.

A livello terapeutico risulta necessario che i DCA siano trattati da un’equipe multidisciplinare esperta di medici, nutrizionisti e psicoterapeuti, che possano accompagnare il percorso di riabilitazione, e che rappresentino un supporto nei giovani appartenenti alla comunità LGBT che incorrono in tali disturbi alimentari.
Fondamentale risulterebbe essere, durante questi percorsi terapeutici, il supporto familiare e amicale.

Tutor: Fabiana Salucci
Tirocinante: Silvia Castellaneta

 

Bibliografia:

Algars, M., Alanko, K., Santtila, P., et al. (2012). Disordered eating and gender identity disorder: a qualitative study.Journal of Eating Disorders, 20(4),300–11.

Austin, S.B., Ziyadeh, N.J., Corliss, H.L., et al. (2009) Sexual orientation disparities in purging and binge eating from early to late adolescence. Journal of Adolescent Health45(3), 238–45.

Austin, S.B., Nelson, L.A., Birkett, M.A., et al. (2013) Eating disorder symptoms and obesity at the intersections of gender, ethnicity, and sexual orientation in US high school students.American Journal of Public Health,103(2).

Cash, T.F. (2005). The Influence of Sociocultural Factors on Body Image: Searching for Constructs. Clinical Psychology: Science and Practice, 12(4), 438-442.

Khoosal, D., Langham, C., Palmer, B., et al. (2009). Features of eating disorder among male-to-female transsexuals.Sexual and Relationship Therapy, 24, 217–29.

Laska, M.N., VanKim, N.A., Erickson, D.J., et al. (2015). Disparities in weight and weight behaviors by sexual orientation in college students.105(1), American Journal of Public Health,111–2.

Matthews-Ewald, M.R., Zullig, K.J., &Ward, R.M. (2014). Sexual orientation and disordered eating behaviors among self-identified male and female college students.Eating Behavior Journal, 15(3):441–4.

Russell, C.J., &Keel, P.K. (2002). Homosexuality as a specific risk factor for eating disorders in men.International Journal of Eating Disorders, 31(3), 300–6.

 

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