Il 28 marzo scorso è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’endometriosi, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia fortemente invalidante per le donne che ne soffrono.
L’endometriosi è una condizione cronica benigna caratterizzata dalla fuoriuscita di tessuto simile all’endometrio – mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina – al di fuori dell’utero [1].
L’infiammazione causata da questa fuoriuscita, spesso collegata a cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale di una donna, può provocare dolore pelvico, può interferire con il funzionamento di organi come ovaie, vescica e intestino e portare in casi estremi all’infertilità [2].
Secondo i dati riportati sul sito del Ministero della Salute, in Italia [3]:
– soffrono di endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva;
– tra le donne infertili o che hanno difficoltà nel concepimento, la patologia colpisce circa il 30-50%;
– sono più di 3 milioni le donne con diagnosi accertata;
– l’insorgenza della malattia si verifica nella maggior parte dei casi tra i 25 e i 35 anni, ma può verificarsi anche in fasce d’età più basse;
– la diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.
Importante, per favorire la sensibilizzazione sulla malattia, è stata la testimonianza di una nota influencer italiana, la quale, proprio nella Giornata Mondiale del 28 marzo, ha rilasciato un’intervista sul Corriere della Sera, in cui ha raccontato la sua lunga e dolorosa storia con l’endometriosi, dall’insorgere dei dolori, agli anni e anni di visite per giungere a una diagnosi, fino all’intervento chirurgico nell’agosto scorso, che ha ampiamente ridotto i sintomi dolorosi. La donna ha dichiarato: «Sono stata fortunata (non sempre è così), l’intervento ha ampiamente diminuito la sintomatologia dolorosa legata all’endometriosi. Ma ad oggi una cura definitiva ancora non c’è, gli anni di ritardo diagnostico continuano a essere 7-10 […]. Per questo è così importante questa giornata.
Non possiamo cambiare il passato, ma forse possiamo provare a costruire un futuro diverso per chi, ancora oggi, si danna in un dolore senza nome e senza legittimazione». Ha raccontato inoltre di come spesso si sia sentita dire di essere «esagerata, drammatica, ipocondriaca, con la soglia del dolore bassa», e di quanto fosse «accompagnata da un senso di inadeguatezza» fastidioso quanto il dolore faticosamente sopportato; dolore che avvertiva anche al di fuori delle mestruazioni, mentre urinava o defecava o durante i rapporti sessuali. Dai 16 anni in poi é «sempre stata accompagnata dal dolore come un ombra»: mentre mangiava, quando andava a scuola, e anche durante la notte, non consentendole, la maggior parte delle volte, di dormire. Ha definito il dolore come il suo «compagno più devoto, silenzioso ma sempre presente, ossessivo e possessivo, tanto da allontanare tutto e tutti come nella più classica delle relazioni tossiche» [4].
Secondo la Dott ssa Elena Zannoni, responsabile di chirurgia conservativa ed endoscopica e specialista di Humanitas Fertility Center, il ricorso alla chirurgia per i casi di endometriosi deve essere valutato sempre con molta attenzione e preso in considerazione solo in quelle situazioni in cui non ci siano alternative: con l’intervento chirurgico si può infatti correre il rischio di effetti collaterali che comportano la riduzione del potenziale riproduttivo della donna. In casi meno gravi, può essere sufficiente una terapia farmacologica, che non risolve la malattia, ma che tiene sotto controllo i sintomi, garantendo un miglioramento della qualità della vita [5].
È assolutamente fondamentale integrare il trattamento medico con un supporto psicologico per permettere di adattarsi allo stato della malattia e rendere minima la compromissione della qualità di vita, con l’obiettivo di contenere l’ansia e l’angoscia correlate alla malattia e lo stress causato dal senso di inadeguatezza e di incompletezza dovuto al rischio di infertilità [6].
Tutor: Dott.ssa Fabiana Salucci
Tirocinante: Filomena Giordano
Riferimenti
[1] La Rosa, V. L., Barra, F., Chiofalo, B., Platania, A., Di Guardo, F., Conway, F., Di Angelo Antonio, S., & Lin, L. (2020). An overview on the relationship between endometriosis and infertility: the impact on sexuality and psychological well-being. Journal of Psychosomatic Obstetrics & Gynecology. 41:2, 93-97. DOI 10.1080/0167482X.2019.1659775
[2] Grogan, S., Turley, E., & Cole, J. (2018). ‘So many women suffer in silence’: a thematic analysis of women’s written accounts of coping with endometriosis. Psychology & Health 2018, (33:11), 1364-1378. DOI 10.1080/08870446.2018.1496252
[3] Ministero della Salute. https://www.salute.gov.it
[4] Bauzano, G. L.. Giorgia Soleri e la lotta contro l’endometriosi: i post delle cicatrici. Il bacio con Damiano. Corriere della Sera (2022, 30 marzo). https://www.corriere.it/moda/22_marzo_30/giorgia-soleri-lotta-contro-endometriosi-post-cicatrici-bacio-damiano-172d82fe-affb-11ec-9789-5da5d2d36231.shtml
[5] https://www.humanitas.it/news/cose-lendometriosi-e-quali-sono-i-sintomi/
[6] https://www.endometriosi.it/59958-aspetti-psicologici-endometriosi/