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“Trottolino amoroso dudù dadadà” recitava il celebre ritornello di “Vattene amore” cantato da Minghi e Mietta (1990). L’insolito nomignolo fra gli innamorati del testo fu successivamente ripreso dai media e spesso parodiato per indicare un linguaggio particolarmente smielato e stucchevole.

Patata/o, cucciolo/a, topolino/a o lo stesso trottolino/a, sono un chiaro esempio di “baby talking”, un modo di parlare simile al maternese (dall’inglese motherese), tipico linguaggio utilizzato con i bambini e, nella vita di tutti i giorni anche ma con gli animali domestici. Solitamente, tali appellativi assumono un tono di voce più acuto, un’elevata chiarezza e un’intonazione accudente e lenta [1]. Questa modalità sembra calzare a pennello con bambini e animali.

Al contrario, tra adulti può suscitare perplessità ed emozioni contrastanti, almeno finché non si è coinvolti in una relazione sentimentale oppure in un’amicizia profonda. Prima o poi, infatti, capita a tutti (o quasi) di cambiare sia il registro linguistico che il tono della voce quando ci rivolgiamo a qualcuno a cui teniamo. Ma perché lo facciamo (ed è normale farlo)? Poiché tale fenomeno viene osservato in tutte le culture, la ricerca suggerisce una spiegazione evolutiva: nello specifico, sembra contribuire a rafforzare il legame tra il bambino e chi si prende cura di lui [2].

Dato che un simile processo di attaccamento avviene anche tra gli adulti [3], non sorprende che il 75% di essi riferisca di aver parlato già in questo modo ad un amico o un partner romantico. Anche se il fenomeno del baby talking può far sorridere, in realtà, oltre ad essere un comportamento perfettamente sano, contribuisce a portare benefici concreti all’interno di una coppia. Vediamoli insieme:

1. Chi fa baby talking solitamente ha un attaccamento più sicuro ed è più felice nelle sue relazioni.
Si sente a proprio agio nella vicinanza col partner ma anche a distanza quando non c’è la possibilità di vedersi. Inoltre, il baby talk ha anche predetto una maggiore qualità della relazione (ad esempio, soddisfazione della relazione, amore, coinvolgimento sessuale).
2. I nomignoli possono avvicinare le coppie e creare un legame affettivo.
Come abbiamo visto, nomignoli come “tesoro”, “pasticcino” e “dolcezza”, sono un segno distintivo del baby talking. Da una ricerca [4] è emerso che tra 154 coppie sposate in varie fasi del loro matrimonio, erano quelle più recenti ad utilizzare il maggior numero di nomignoli reciproci rispetto alle coppie di lunga data. Il baby talk è infatti tipico di coppie che si trovano all’inizio della relazione, e di solito viene utilizzato prima della comparsa di veri bambini, come sottolinea il biologo evoluzionista Justin Garcia.
3. Il baby talking può renderci gradevoli e aiutarci a suscitare l’affetto che desideriamo.
Con il passare degli anni, il fascino tipico della gioventù viene meno. Tuttavia, abbiamo ancora la capacità di comportarci in modo carino per suscitare un forte istinto di accudimento da parte dei nostri cari. Spesso, anche i comportamenti goffi possono risultare adorabili nei bambini e accattivanti nei nostri partner [5]. Con il baby talking la persona può trasmettere il proprio essere giocoso, affettuoso e vulnerabile anche quando si è superata di gran lunga la fase della carineria o del corteggiamento adolescenziale.
4. Il baby talking fa sembrare gli uomini più fedeli.

Se da una parte è stato dimostrato che le donne sono più attratte dalle voci più profonde, dall’altra percepiscono gli uomini con voci più profonde come più propensi a tradire [6]. Il baby talking da parte di uomo, può invece essere tranquillizzante per la donna che desidera essere rassicurata sulla fedeltà del suo partner.

In conclusione, queste osservazioni ci fanno capire che le coppie non dovrebbero lasciarsi dissuadere dalle opinioni esterne sul baby talk ma darsi la possibilità di sperimentare questa modalità di comunicazione che è risultata ed è utile a stabilire un clima di gioco e affetto ma anche di rafforzare il legame di coppia e mantenerla saldamente innamorata nel tempo.

Tirocinante: Mercy Ponziani
Tutor: Fabiana Salucci

Riferimenti
[1] Bombar, M. L., & Littig, L. W., Jr. (1996). Babytalk as a communication of intimate attachment: An initial study in adult romances and friendships. Personal Relationships, 3(2), 137–158.
[2] Miall, D.S., Dissanayake, E. The poetics of babytalk. Hum Nat 14, 337–364 (2003).
[3]Ainsworth, Mary S. (1989). Attachments beyond infancy. American Psychologist, Vol 44(4),709-716.
[4]Bruess CJS, Pearson JC. `Sweet Pea’ and `Pussy Cat’: An Examination of Idiom Use and Marital Satisfaction Over the Life Cycle. Journal of Social and Personal Relationships. 1993;10(4):609-615.
[5] Sanders, John (1991). On ‘cuteness’. British Journal of Aesthetics 31 (4):162-165.
[6] O’Connor JJM, Re DE, Feinberg DR. Voice Pitch Influences Perceptions of Sexual Infidelity. Evolutionary Psychology. January 2011.

https://www.psychologytoday.com/us/blog/the-modern-heart/201905/4-reasons-why-baby-talk-is-good-couples
https://www.focus.it/comportamento/psicologia/amore-fidanzati-cambiano-voce-quando-parlano

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