La saga letteraria e cinematografica di Harry Potter è di gran lunga uno dei prodotti più influenti e riconosciuti al mondo, costituendo un movimento di cultura pop talmente importante da essere conosciuto ovunque e da ispirare numerose “fan fiction”, ossia storie alternative ambientate nel mondo magico creato dall’autrice J.K. Rowling, ma scritte dalle persone appassionate del brand.
Quando ci si appassiona ad una determinata opera che sia di genere letterario, musicale, cinematografico, seriale, etc., non è raro che i fan si sentano in stretta relazione con i personaggi presentati, tanto da considerarli parte della propria quotidianità, al pari di un conoscente, di un amico o anche di un amante, certe volte sfociando nella costituzione di veri e propri culti religiosi.
A questo proposito, su numerosi blog e forum di inizio anni duemila, si iniziò a parlare dello “Snapeism” (in Italiano, Pitonismo) ossia un movimento a carattere religioso che considerava Severus Piton (in inglese “Snape”) non come un semplice personaggio di fantasia, ma come un essere divino e onnisciente, da venerare e da seguire come guida morale per la propria vita.
La maggioranza di chi ne prese parte riteneva che l’autrice scrisse i libri sotto l’ispirazione divina proveniente direttamente dal professore di Hogwarts. Infatti, le adepte, rappresentate solitamente da donne adulte, consideravano il proprio culto alla stregua di una religione non meno valida del Cristianesimo, poiché comprendente un corpo teologico, dei riti e numerose seguaci.
Quest’ultime, si riferivano a loro stesse come Snapeists (o Pitoniane), anche se sono conosciute al di fuori della comunità come Snapewives (mogli di Piton), poiché erano solite effettuare un rito particolare che comprendeva il matrimonio con il ”Maestro” come forma di devozione assoluta con questo personaggio di fantasia.
Di seguito è riportato un esempio di promessa matrimoniale nella quale si può notare la sottomissione e il legame che questa donna percepiva nei confronti di Piton:
“Nostro caro Severus. Noi, Lily Evans e Rose, ti promettiamo questi voti sacri. Ti ameremo sempre nei momenti buoni e quelli cattivi. In malattia e salute. Saremo sempre con te, qualsiasi cosa accada sul nostro cammino. Saremo sempre leali accanto a te, orgogliose di portare il tuo nome e di difendere il tuo onore, ti daremo sempre il meglio di noi e non ti nasconderemo nulla. Ti forniremo tutto ciò di cui hai bisogno e ci prenderemo cura di te nel miglior modo possibile. Saremo sempre fedeli a te e solo a te, nel corpo, nella mente e nell’anima. Ti obbediremo sempre e ascolteremo tutte le tue parole, cercando di soddisfare qualsiasi desiderio o bisogno tu possa avere. Saremo sempre orgogliose di essere le tue amorevoli mogli. Da qui all’eternità. Sempre. Possano questi voti essere chiusi nei nostri cuori e suggellare il nostro legame per sempre per non essere mai spezzato da nulla in questo mondo o in un altro. Ora siamo uniti in sacro matrimonio”.
Interessante sottolineare che, anche se tale culto può essere considerato come un’espressione del fanatismo, è in parte ispirato al Cristianesimo. In particolare, entrambi i credi sono monoteisti, infatti nel Pitonismo era vietato idolatrare altri personaggi di fantasia al di fuori dell’unico concesso. Inoltre, anche in questo caso erano presenti delle vere e proprie predicatrici in grado di incanalare l’essenza del proprio “Signore” e di veicolare il suo messaggio e i suoi voleri.
Nel Pitonismo il matrimonio poteva avvenire, oltre che con il proprio idolo, anche con una persona reale, a patto che sia del sesso opposto, proprio come avviene ancora oggi nel Protestantesimo (nel caso dei pastori che oltre al patto con Dio possono sposarsi). Le ispirazioni, però, terminano qui, in quanto l’aspetto fondamentale delle seguaci di Piton era legato all’espressione della loro sessualità.
La maggioranza delle ormai ex seguaci affermava di aver effettuato rapporti di natura sessuale con lo spirito di Snape che, secondo quest’ultime, poteva entrare nel corpo del proprio compagno o di un’altra moglie/sorella. In altre parole, si trattava di una sorta di ”role play” nel quale una delle due parti si fingeva posseduta dall’essenza del professore e si comportava come questi durante l’atto carnale. In altre situazioni, erano le stesse donne ad incanalare Piton, ossia a permettere al suo spirito di entrare nel proprio corpo per poterci parlare, ma anche per poter esprimere le fantasie erotiche su di lui attraverso la masturbazione. L’insieme di tale comportamenti sessuale atipici potrebbe essere descritto con il termine “Spettrofilia” che identifica una parafilia caratterizzata dall’attrazione, dalla fantasia sessuale o dalla sensazione di intrattenere rapporti intimi con fantasmi o spiriti, la quale non è considerabile come un disturbo parafilico a tutti gli effetti se non compromette lo svolgimento della vita quotidiana dei soggetti e delle persone che li circondano. Non sempre, però, la sessualità veniva espressa in questo modo da tutte le mogli. Infatti, alcune erano interessate solamente all’aspetto romantico tra sé e il maestro, tralasciando a volte completamente la vita sessuale, considerandola un tradimento nei confronti dell’amato. Altre esprimevano il desiderio di idolatrare più personaggi di fantasia alla volta. Tali divergenze crearono delle spaccature insanabili all’interno del credo, tanto da far sciogliere le snapewives ufficialmente circa una decina di anni fa.
Ma perché proprio Piton è stato protagonista di questo movimento e non altri personaggi della saga o, più in generale, del mondo fantasy? Effettivamente egli viene descritto fin dall’inizio come un uomo di brutto aspetto, fastidioso, con poca cura personale e potenzialmente malvagio. Tuttavia, i due fattori che hanno portato una fetta consistente del pubblico a cambiare idea sul professore sono, innanzitutto, la performance su schermo dell’attore Alan Rickman, il quale conferì al personaggio un’aura di mistero e di intrigo dandogli maggior fascino. In secondo luogo, nel quinto libro si viene a conoscenza degli atti di bullismo che il giovane Piton ha subito da parte del padre di Harry e dei suoi amici, consolidando il rapporto tra il pubblico e l’ex Mangiamorte. Infatti, non è raro che le persone empatizzino con un personaggio con il o la quale si ritiene di aver condiviso episodi traumatici, fino a portare il fan a provare sentimenti profondi e reali, come per qualsiasi persona a cui si tiene nella propria vita. Inoltre, la maggior parte delle donne appartenenti al culto aveva ricevuto un’educazione cristiana estremamente rigida e che mirava all’inibizione dei desideri e dei comportamenti a sfondo sessuale.
Concludendo, tutto ciò suggerisce che per le seguaci riunirsi e condividere l’amore per Severus Piton poteva rappresentare una valvola di sfogo che permetteva loro di esprimersi liberamente con individui che condividevano un grande interesse e senza sentirsi giudicate o derise all’interno della comunità, composta da persone considerate come sorelle.
Tutor tirocinio: Cristiana Sardellitti
Tirocinante: Alessandro Ghigo
Sitografia:
– https://www.youtube.com/watch?v=KT9YfVK4Q8g&t=2055s
– https://fanlore.org/wiki/Snapewives
– https://jezebel.com/consider-the-snapewife-1845247730
– https://en.wikipedia.org/wiki/Spectrophilia