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Nel panorama delle relazioni umane del XXI secolo, un termine si è fatto strada e ha gettato un’ombra su molte storie d’amore, amicizie e collaborazioni professionali: il ghosting.
L’origine del termine “ghosting” (letteralmente “diventare fantasma”) nella lingua italiana può essere fatta risalire al 2014. Secondo l’Accademia della Crusca: “Il Ghosting è un fenomeno in cui la persona decide di interrompere bruscamente e senza spiegazioni una relazione (per lo più sentimentale, ma anche di amicizia o lavorativa) e di scomparire dalla vita della persona con cui si intratteneva tale relazione, rendendosi irreperibile”. Comporta la repentina interruzione delle relazioni senza spiegazioni, spesso attraverso i mezzi digitali, come telefonate e messaggi di testo non risposti, social media ignorati o addirittura blocchi. La persona che subisce il ghosting, la “vittima”, viene lasciata nell’incertezza e nella tristezza, senza una giustificazione chiara o la possibilità di chiudere la relazione.

In un’epoca in cui la tecnologia digitale domina le nostre interazioni, il ghosting è diventato un problema crescente. Siamo costantemente connessi e “smart”, ma questa iper-connessione ha portato ad un aumento delle relazioni superficiali, spesso confinate al mondo virtuale. Mentre i social media e la tecnologia possono espandere la nostra rete sociale, allo stesso tempo possono impoverire la profondità delle nostre connessioni, portando a una maggiore solitudine e insoddisfazione nella vita.

La ricerca ha dimostrato che la qualità delle relazioni intime è un predittore cruciale di felicità e benessere. Relazioni intime di scarsa qualità spesso portano a problemi di salute mentale come rabbia, tristezza, disagio psicologico e depressione. L’aumento del ghosting può quindi contribuire all’isolamento sociale e alla mancanza di soddisfazione nella vita di coloro che ne sono vittime.

Nelle dinamiche delle relazioni digitali, il ghosting è solo la punta dell’iceberg. Infatti, oltre a tale fenomeno esistono numerosi altri atteggiamenti emotivamente evasivi che prevedono dell’altro, oltre lo “sparire nel nulla”. I nuovi termini che stanno emergendo ci permettono di comprendere meglio le intricate strategie utilizzate dalle persone nel contesto delle relazioni virtuali:
Orbiting: si tratta di mantenere un legame sottile con qualcuno che hai scelto di allontanare dalla tua vita. Questo comportamento coinvolge attività come i “like” su Facebook o i commenti occasionali su Instagram, mantenendo un filo invisibile ma persistente per far sapere all’altro che esisti ancora. Prima di riapparire, la persona “orbita” sui social del partner, lasciando indizi della sua presenza.
Breadcrumbing: simile all’orbiting, coinvolge sporadici messaggi o interazioni social, creando false speranze nell’altro. È come “lasciare briciole” per mantenere un legame, ma senza un reale impegno. Questo comportamento può portare ad ansia e frustrazione nell’altra persona.
Stashing: nel quale una persona nasconde la relazione dalla sua vita, evitando di presentare il partner agli amici, ai parenti e ai colleghi. La relazione va avanti ma rimane nascosta, causando frustrazione nel partner desideroso di condividere il proprio amore con gli altri.
Cuffing: inizia con un entusiasmo e un attaccamento eccessivi ma si trasforma rapidamente in disinteresse. È spesso associato alla “cuffing season,” un periodo in cui le persone cercano relazioni stabili durante i mesi invernali.
Zombieing: è l’evoluzione del ghosting, quando una persona scompare improvvisamente e poi riappare senza spiegazioni. È un ritorno spettacolare nel mondo del partner, che può causare confusione e incertezza.
Submarining: è simile allo zombieing ma senza giustificazioni. La persona riemerge nella vita dell’altro senza dare spiegazioni, creando confusione e ambiguità.
Benching: Chi pratica il “benching” mantiene l’altro in panchina, non desiderando veramente una relazione ma cercando di assicurarsi l’attenzione e l’affetto dell’altro. È un atto egoistico che può lasciare la vittima confusa e frustrata.

Nel contesto delle relazioni virtuali, è cruciale acquisire consapevolezza di questi fenomeni e saper identificare eventuali dinamiche malsane. La comunicazione aperta con l’altra parte e il reciproco rispetto rappresentano pilastri fondamentali per evitare che tali fenomeni si manifestino, poiché possono causare notevole ansia e frustrazione nella persona coinvolta.

L’instaurarsi di dinamiche poco chiare può creare incertezza e tensione all’interno della relazione. Pertanto, è importante che entrambe le parti lavorino insieme per garantire chiarezza nelle comunicazioni e affrontare eventuali preoccupazioni o malintesi con empatia e apertura. Inoltre, il riconoscimento dei segnali di allarme associati a comportamenti emotivamente evasivi può aiutare a prevenire che la situazione peggiori. Questa consapevolezza può portare a decisioni più informate su come procedere nella relazione virtuale, contribuendo così a preservare il benessere emotivo di entrambe le persone coinvolte.

Tutor: Maurizio Leuzzi
Tirocinante: Emiliano Fiocchetto

BIBLIOGRAFIA

Gili Freedman, Darcey N. Powell, Benjamin Le & Kipling D. Williams (2022) Emotional experiences of ghosting, The Journal of Social Psychology,

Navarro, Raúl, Elisa Larrañaga, Santiago Yubero, and Beatriz Víllora. 2020. “Psychological Correlates of Ghosting and Breadcrumbing Experiences: A Preliminary Study among Adults” International Journal of Environmental Research and Public Health 17, no. 3

Pancani, L., Aureli, N., & Riva, P. (2022). Strategie di dissoluzione delle relazioni: confronto tra le conseguenze psicologiche di ghosting, orbiting e rifiuto. Cyberpsicologia: Journal of Psychosocial Research on Cyberspace , 16 (2), articolo 9.

Thomas, J. O., & Dubar, R. T. (2021). Disappearing in the age of hypervisibility: Definition, context, and perceived psychological consequences of social media ghosting. Psychology of Popular Media, 10(3), 291–302.

SITOGRAFIA

https://accademiadellacrusca.it/it/parole-nuove/ghosting/17818

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