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Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una malattia psichiatrica cronica caratterizzata da pensieri, immagini o impulsi intrusivi che producono ansia e angoscia (ossessioni), e da persistenti tentativi mentali o comportamentali di ridurre tali disagi (compulsioni), (APA, 2013).

Le ossessioni si manifestano sotto forma di pensieri, immagini o impulsi che eruttano nella coscienza e sono spesso inquietanti e percepiti come incontrollabili da chi li sperimenta. Insinuandosi nella mente della persona, le ossessioni attivano emozioni alquanto sgradevoli e intense come ansia, disgusto o senso di colpa. Tali emozioni “obbligano” la persona ad attuare azioni ripetitive, materiali o mentali, per porre fine alla sensazione di disagio. Le compulsioni consistono nell’esecuzione di atti motori ripetitivi o azioni mentali eseguiti con il solo scopo di fronteggiare l’ansia causata dall’ossessione.

A partire dalla quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), il disturbo ossessivo compulsivo è stato rimosso dai disturbi d’ansia e aggiunto in una nuova sezione denominata disturbi ossessivo-compulsivi e disturbi correlati (Obsessive-Compulsive and Related Disorders).
Recentemente alcuni ricercatori hanno esaminato il DOC nell’ambito di relazioni intime e lo hanno concettualizzato come “DOCR” (Disturbo Ossessivo-Compulsivo Relazionale).

I sintomi del DOCR, secondo Trak & Inozu (2019), possono essere suddivisi in due categorie principali:
– sintomi centrati sulla relazione o DOCR di tipo I: principalmente la preoccupazione maggiore è riferita alla veridicità del sentimento che si prova per il partner ,e viceversa, dei sentimenti che il proprio partner prova per noi;
– sintomi centrati sul partner o DOCR tipo II: in questo caso, l’attenzione e i sintomi sono focalizzati sul partner e i suoi presunti difetti. Spesso la persona che manifesta i sintomi si chiederà se il partner sia la persona giusta, degna di poter stare con lui/lei. Le preoccupazioni possono riguardare aspetti caratteriali ma anche fisici del partner che vengono valutati come difetti e alimentano i dubbi e le domande riguardo la relazione.

I sintomi principali del tipo I includono dubbi, ossessioni, preoccupazioni eccessive e pervasive, spesso completamente contrarie a quanto il paziente pensa o prova, collegate ai propri sentimenti nei confronti del partner, ai sentimenti del partner verso il paziente e alla correttezza della relazione. È importante sottolineare e rimarcare l’egodistonia delle ossessioni in questo disturbo perché essa ci consente di distinguere e di svolgere una corretta diagnosi differenziale tra le ossessioni ed alcune tipologie di paure a contenuto relazionale (Doron, Derby, Szepsenwol, Nahaloni & Moulding, 2016).

I sintomi principali del tipo II invece includono dubbi, ossessioni, attenzione eccessiva e preoccupazioni, nei confronti dei difetti fisici o caratteriali del partner, delle sue qualità sociali o morali o delle sue capacità intellettive. Entrambe le forme, spesso coesistenti, provocano un aumento progressivo del distress generale, sono associate ad episodi depressivi, si accompagnano all’urgenza inderogabile di lasciare il proprio partner e provocano un disagio estremamente forte e pervasivo nella vita del paziente (Riggs, Hiss & Foa, 1992).

Dal momento che mantenere un controllo totale sul partner è impossibile e moralmente ingiusto, questo va a causare disagio nella coppia, che vivrà la relazione con maggiore tensione. Tale tendenza al controllo potrebbe essere legata al bisogno insoddisfatto di sicurezza infantile e a schemi disadattivi precoci.

La gelosia è un’emozione complessa che va dalla normalità alla patologia. Nei pazienti con DOC questo sentimento potrebbe oltrepassare la soglia di normalità. Secondo alcuniAautori, la possibilità di abbandono in tenera età potrebbe essere una delle cause sia della gelosia che del controllo eccessivo nei pazienti con DOC. Successivamente questi sentimenti potrebbero interferire nelle relazioni sentimentali.

In particolare, la Teoria dell’Attaccamento di Bowlby (1969) suggerisce che le tendenze al controllo o la gelosia potrebbero essere ricondotte al periodo infantile e allo sviluppo dei primi legami emotivi che vengono ad instaurarsi tra i bambini e i genitori.

Probabilmente l’esordio precoce del DOC limita l’esperienza del romanticismo durante l’adolescenza, portando a una diminuzione della competenza nell’interazione romantica in età avanzata (Remmerswaal, Smit, Van Oppen & Van Balkom, 2016).
Mentre i genitori sono le figure di attaccamento durante l’infanzia, i partner romantici spesso fungono da figure di attaccamento nella vita adulta.

Di conseguenza se un individuo con DOC ha uno schema maladattivo precoce potrebbe soffrire, molto sicuramente, della paura di essere abbandonato, di conseguenza potrebbe riversare questa insicurezza anche sul partner. Per impedire che questa paura diventi realtà potrebbe attivare un forte controllo sull’altro membro della coppia.
Il DOC, però, secondo altre fonti, potrebbe non essere associato alla soddisfazione relazionale poiché non influisce direttamente sulla soddisfazione della stessa.

Di conseguenza, sarebbe consigliabile, affrontare come obiettivi separati da un lato il trattamento del DOC e dall’altro il miglioramento della soddisfazione relazionale.

 

TIROCINANTE: Veronica Faggiano
TUTOR: Cristiana Sardellitti

 

Bibliografia

American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition, DSM-5. Arlington, VA: American Psychiatric Association.

Doron, G., Derby, D. S., Szepsenwol, O., & Talmor, D. (2012). Flaws and all: Exploring partner-focused obsessive-compulsive symptoms. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 1(4), 234-243.

Remmerswaal, K. C. P., Batelaan, N. M., Smit, J. H., Van Oppen, P., & Van Balkom, A. J. L. M. (2016). Quality of life and relationship satisfaction of patients with Obsessive Compulsive Disorder. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 11, 56-62.

Trak, E., & Inozu, M. (2019). Developmental and self-related vulnerability factors in relationship-centered obsessive compulsive disorder symptoms: A moderated mediation model. Journal of Obsessive-Compulsive and Related Disorders, 21, 121-128.

 

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