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Secondo Pirandello, le maschere rappresentano la frantumazione dell’io in molteplici identità, che permettono all’individuo di adattarsi al contesto e alle situazioni sociali in cui si trova. “Viviamo la nostra vita come se fossimo attori su un palcoscenico”. Da qui la distinzione tra l’essere e l’apparire di ciascun uomo.

L’espressione “Mascolinità tossica” viene utilizzata per la prima volta nel 1987 dallo psicologo Sheperd Bliss nel suo saggio “Revisioning Masculinity – A report on the growing men’s movement”. Indica una serie di norme e comportamenti che, nell’immaginario comune, vengono associati all’idea di essere uomini. Non si piange, non ci si mostra deboli, non si parla dei propri sentimenti.

Regole non scritte da seguire a tutti i costi per non essere definiti delle “femminucce”. Questo modello di mascolinità, imposto agli uomini per generazioni, è inadatto e dannoso. La rigida aderenza a tali norme, infatti, rappresenta un importante fattore di rischio per depressione, ideazione suicidaria (King et al., 2020). La difficoltà ad accettare di essere vulnerabili, inoltre, fa sì che questi uomini si chiudano in sé stessi, non chiedendo aiuto (Sileo & Kershaw, 2020). Dunque, ad essere tossici non sono quei tratti tipicamente associati alla sfera maschile, come coraggio, orgoglio e indipendenza, bensì l’estremizzazione di essi (Bliss, 1987).

La mascolinità non è altro che un costrutto sociale, il risultato di ciò che apprendiamo. Sin da piccoli veniamo educati a differenziarci dall’altro sesso. Se un bambino piange, gli viene detto di non comportarsi da “femminuccia”. L’essere “maschile” si contrappone al “femminile”, gli stereotipi di genere si rafforzano, e chi non vi aderisce viene considerato fragile e diverso (Quattrini, 2020).

La storia ha promosso per secoli l’immagine dell’uomo forte, che esercita il suo potere nei confronti della donna e del diverso. Ma cosa accade se con l’avanzare della società quel modello di forza, che risultava utile nel mondo antico, non è più necessario? Se l’uomo deve concorrere con la donna? Una donna che è capace di esprimere modelli di forza più utili e spendibili ai giorni nostri? L’uomo risulta mancante, incapace di integrare quei lati della sua personalità che permettono una maggiore comprensione di sé stesso e lo sviluppo di nuove competenze.

Il concetto di virilità intossica la sua vita, rende estremamente arduo ciò che dovrebbe essere semplice e scontato. La pressione sociale e la sensazione di doversi continuamente adattare a modelli di comportamento che non percepisce come propri, rendono l’uomo incapace di autodeterminarsi. Restare ancorato all’idea secondo cui l’uomo è l’unico detentore del potere, danneggia l’uomo stesso. Lo costringe ad indossare una maschera che lo soffoca, che lo allontana dal proprio intimo, che non gli concede di sentirsi vulnerabile, di accettare la propria emotività, di sentirsi una persona integra e completa. Ed ecco l’ossimoro: integrare la propria identità è sinonimo di forza. Quella forza che non ha nulla a che vedere con il potere.

Risulta evidente la necessità di ripensare il maschile. Un maschile che sia in grado di integrare il proprio lato femminile. Un maschile che sappia entrare in contatto con la propria emotività, che sia in grado di interpretare, comprendere e comunicare. Un maschile che non debba più sottostare ad obblighi stereotipici di genere (Quattrini, 2017).

Ogni individuo, e gli uomini non fanno eccezione, dovrebbe essere libero di esprimere la sua vera essenza. In fondo, essere liberi vuol dire essere sé stessi. Non più attori che indossano una maschera su un palcoscenico, ma uomini liberi di scrivere il proprio copione.

Tirocinante: Lisa Di Gianvincenzo
Tutor: Cristiana Sardellitti

 

BIBLIOGRAFIA
Bliss, S. (1987). Revisioning Masculinity: A report on the growing men’s movement. Context: A Quarterly of Humane Sustainable Culture, 16, 21.
King, T. L., Shields, M., Sojo, V., Daraganova, G., Currier, D., O’Neil, A., King, K., & Milner, A. (2020). Expressions of masculinity and associations with suicidal ideation among young males. BMC Psychiatry, 20(1). https://doi.org/10.1186/s12888-020-2475-y
Quattrini, F. (2017b). Il piacere maschile: #sessosenzatabù (Psicologia Sesso, alla scoperta del piacere) (Italian Edition). Giunti Psychometrics.
Sileo, K. M., & Kershaw, T. S. (2020). Dimensions of Masculine Norms, Depression, and Mental Health Service Utilization: Results From a Prospective Cohort Study Among Emerging Adult Men in the United States. American Journal of Men’s Health, 14(1), 155798832090698. https://doi.org/10.1177/1557988320906980

 

SITOGRAFIA

La maschera che indossi, quella della mascolinità tossica

Mascolinità tossica: genesi e critica di un concetto problematico


https://www.michepost.it/mascolinita-tossica-che-cosa-e/

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