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Il mondo delle relazioni amorose è un terreno complesso, dove emozioni, desideri e bisogni si intrecciano in modi intricati. In quest’ambito, uno dei temi più discussi negli ultimi anni è il concetto di “microcheating”. Questo termine indica comportamenti sottili e ambigui che possono minare la fiducia e l’integrità di una relazione, senza necessariamente sfociare in un tradimento fisico e che, piuttosto, si insinuano in una zona grigia. Si manifesta attraverso una serie di comportamenti che possono sembrare innocui o insignificanti singolarmente, ma che, quando accumulati, possono minare la fiducia e l’intimità di una relazione. Questi comportamenti includono messaggi ambigui o flirt online con persone al di fuori della coppia, la condivisione di dettagli intimi o emotivi con un’altra persona, il mantenimento di segreti o il mentire per nascondere interazioni con terze parti, l’osservazione e il commento costante su altre persone in modo seducente o giudicante.

La caratteristica principale del microcheating è che spesso si svolge nell’ombra, senza che il partner ne sia consapevole e all’interno di una relazione monogamica. È parente lontano del tradimento fisico e anche del flirt. È appunto, un micro (piccolissimo) cheating (tradimento, in inglese). Magari tutto virtuale, per esempio una chat un po’ più pepata o un complimento un po’ audace. Non esiste un limite che definisca questo meccanismo come tradimento. Alla fin fine, solo la percezione di una delle due parti. È una questione di sensibilità e anche di quella rete di accordi spesso non enunciati che sta alla base di un rapporto.

Si ritiene che questi atteggiamenti non dovrebbero avere spazio in una relazione sentimentale monogama. Invece uno dei due partner li pratica comunque, di nascosto. E l’altro si risente, si sente tradito, almeno nella fiducia. Generalmente, chi pratica questi comportamenti vuole incensare il suo narcisismo senza nessuna intenzione di fare un passo successivo: si compiace così.

Un elemento che ha amplificato questo tipo di comportamenti e è il web, in particolar modo le chat, trattandosi quest’ultime di spazi virtuali, autentiche praterie dove poter lanciare qualche messaggio ma anche dove si possono creare brutti equivoci, quando per esempio si mette un cuore a una fotografia sbagliata scatenando i sospetti del partner. Alla fine, la percezione del micro-tradimento è una faccenda del tutto personale. È evidente che chi scopre il compagno o la compagna in queste situazioni non solo sente tradita la sua fiducia, ma è indotto a pensare che un tradimento virtuale prima o poi potrà diventare anche sentimentale o fisico. Aprire un piccolo varco può essere preludio a sviluppi più impegnativi.

D’altronde, anche la giustizia ha preso una direzione ben precisa. La Cassazione nel 2021 ha definito che il tradimento può essere anche solo virtuale. Non è indispensabile quello carnale. Una chat amorosa su whatsapp può giustificare la dichiarazione di responsabilità in caso di separazione. Infatti, anche nel nostro Paese questo fenomeno sta prendendo piede. Un piccolo inganno, un gesto innocente che alla fine si dimostra non essere tale. L’ideale sarebbe tracciare una linea di confine. Ma è difficile tracciarla quando risulta così sottile.

Probabilmente, la linea di demarcazione è la segretezza. Scambi su Whatsapp o su Telegram prontamente cancellati, incontri non dichiarati, iscrizione a portali ed APP per il dating e poi bugie di qualsivoglia tipo: il comune denominatore che ne stabilisce il confine è la segretezza, motore principe del tradimento, sia esso fisico o platonico.

 

TUTOR: MAURIZIO LEUZZI
TIROCINANTE: GIULIA MONACO

 

RIFERIMENTI

Boom del microcheating, il micro-tradimento


https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/07/25/il-tuo-partner-ti-tradisce-ecco-cosa-fa-quando-pratica-microcheating/7241148/

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