Negli ultimi decenni il tema dell’identità di genere è diventato un argomento centrale di discussione all’interno della nostra società, ma per comprenderlo meglio è necessario partire dalla distinzione tra “sesso” e “genere”. Infatti, mentre il termine “sesso” descrive i tratti biologici di una persona, il termine “genere” indica qualcosa di più ampio e fa riferimento alla complessa interazione tra il sesso biologico, il ruolo, l’espressione e l’identità di genere. Il genere, quindi, rappresenta uno spettro di possibilità entro il quale è possibile riscontrare una vasta gamma di modi attraverso cui le persone possono sperimentare, esprimersi e identificarsi.
Il termine identità di genere è stato utilizzato per la prima volta da Robert Stoller durante il Congresso Internazionale della Psicoanalisi del 1963 e rappresenta il modo in cui una persona percepisce sé stessa a prescindere dal sesso biologico assegnato alla nascita. L’identità di genere, infatti, non è qualcosa di statico e immutabile, ma è un concetto ricco e multi-sfaccettato che non può essere ridotto alla semplice distinzione binaria maschio/femmina.
Dunque, tutte quelle persone che non si riconoscono nel tradizionale binarismo di genere si identificano come non binarie. Il “non binarismo di genere” viene considerato un termine ombrello, poiché include al suo interno tutte le persone che si identificano in un’ampia varietà di modi. Per esempio, ci sono persone che si sentono di appartenere a più di un genere (bigender), a nessun genere (agender,) o che si identificano in generi diversi in base ai momenti e alle situazioni (genderfluid) sfidando o espandendo in questo modo i concetti tradizionali di maschile e femminile.
L’identità di genere non binaria, inoltre, si riflette anche nell’espressione di genere, cioè nella maniera in cui una persona si rappresenta o esprime sé stessa agli altri attraverso il comportamento, gli abiti, le acconciature, la voce o il corpo. Per cui una persona non binaria potrebbe scegliere di vestirsi e di esprimersi in un modo che si discosta dagli stereotipi di genere tradizionali.
Sia l’identità che l’espressione di genere non vanno confuse con l’orientamento sessuale che è invece associato all’eccitazione e rappresenta la naturale espressione dell’attrazione erotico-sessuale nei confronti di un’altra persona.
Entro il contesto appena illustrato è emerso il termine “pangender” che deriva dall’unione della parola greca “pan” che significa “tutto”, con il termine inglese “gender” che significa “genere”. L’identità pangender è dunque quella esperita dagli individui che possono riconoscersi o identificarsi in una varietà di generi, contemporaneamente o separatamente. Questo significa che una persona pangender potrebbe riconoscersi nello spettro delle identità attualmente esistenti, ampissimo e in continua evoluzione, concependo sé stessa talvolta come agender, altre come transgender, altre ancora come bigender o tutte allo stesso tempo, a seconda del momento, delle circostanze o dell’esperienza personale.
Come detto precedentemente, l’identità di genere non va confusa con l’orientamento sessuale e quindi risulta doveroso fare una distinzione tra la persona pangender e la persona pansessuale. Queste due parole, seppur condividendo il prefisso “pan”, indicano due aspetti molto diversi tra loro. Se il termine pangender fa riferimento all’identità di genere, il termine pansessuale fa invece riferimento all’orientamento sessuale. In pratica, la persona pansessuale prova attrazione sessuale in base alle caratteristiche personali, emotive e fisiche delle persone, indipendentemente dalla loro identità di genere.
In conclusione, il pangender è un’identità di genere che sfida le norme binarie tradizionali e rappresenta una parte importante del mosaico delle diverse identità di genere.
Conoscere e rispettare la diversità di genere è fondamentale per la costruzione di una società più inclusiva e rispettosa, in cui tutte le persone possono essere sé stesse, senza paura di discriminazioni o pregiudizi. Un passo importante in questo senso sarebbe possibile, per esempio, attraverso percorsi educativi nelle scuole e nei luoghi di lavoro, in modo da favorire nelle persone una maggiore consapevolezza riguardo queste tematiche e prevenire in tal modo comportamenti discriminatori basati sul genere.
Tirocinante: Marialucia Bomboi
Tutor: Maurizio Leuzzi
SITOGRAFIA
Lo spettro di genere: uno scienziato spiega perché il genere non è binario
https://it.wikipedia.org/wiki/Pangender
https://www.robadadonne.it/241640/pangender-non-binario-piu-generi/
https://www.sinapsi.unina.it/categorie-gendernonconformity_bullismoomofobico
https://www.thewom.it/lifestyle/love-sex/pangender#lidentitdigenereunospettro
https://www.treccani.it/vocabolario/nonbinario_%28Neologismi%29/#:~:text=le%20Detto%20di%20persona%20che,maschile%20n%C3%A9%20a%20quello%20femminile