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Il termine “poliamore”, o non monogamia etica, indica la pratica di intrattenere una o più relazioni intime, sessuali e/o affettive contemporaneamente con diversi partner, riconoscendone vicendevolmente l’eticità. La chiarezza, l’onestà e il rispetto sono alla base della relazione poliamorosa. Tale pratica nasce dalla convinzione secondo cui è possibile amare e creare un legame profondo con più di una persona alla volta, vivendo il qui ed ora in una dimensione affettiva svincolata da giudizi e pregiudizi. Il binarismo etero/omosessuale perde di valore, lasciando spazio ad un’esperienza affettiva, erotica e sessuale in cui è evidente un’identità sessuale fluida (Quattrini, 2017).

Ritroviamo il concetto di fluidità nello stile relazionale, infatti, una relazione poly può evolversi nel tempo e assumere diverse forme. Alcune sono stabili e durature, altre sono caratterizzate da una modalità affettivo-erotico-sessuale libera dai vincoli tipici di una cultura monogamica. È possibile osservare dinamiche relazionali di tipo aperto, relazioni definite “polifedeli” e quelle dell’individuo single poliamoroso, che nel rispetto di sé stesso e degli altri, decide di vivere relazioni aperte con più partner (Ibidem).

All’interno della comunità poly troviamo:
– La triade poliamorosa, i cui membri hanno una relazione di tipo paritario e la sessualità è prevalentemente bisessuale. Può essere completamente omoerotica, quindi composta da membri dello stesso sesso, oppure mista, composta da due uomini e una donna oppure da due donne e un uomo.
– Il quad, ovvero due coppie che scelgono di frequentarsi nella speranza di creare una relazione a lungo termine. Tutti i partner possono avere una relazione romantica e/o sessuale tra loro, sono ammesse tutte le combinazioni possibili.
– Il poliamore a V, in questo caso solo uno dei tre partner vive una relazione erotico-sessuale con gli altri membri della triade. Questi ultimi possono essere legati da una relazione di tipo affettivo, ma non erotico-sessuale.
– Il poliamore parallelo, una relazione di tipo a V in cui due membri della triade non interagiscono in alcun modo tra loro.
– Il poliamore solitario, si tratta di una persona che preferisce vivere una vita da single e avere, allo stesso tempo, relazioni romantiche e/o sessuali con più partner.
– Il poliamore gerarchico, in cui una coppia “primaria” definisce le regole su come esplorare relazioni “secondarie”.
– Il poliamore “Tavolo da cucina”, fa riferimento ad un gruppo di persone che formano una rete di tipo familiare. Conducono discussioni sulle loro relazioni e condividono col gruppo preoccupazioni ed emozioni.
– La polifedeltà, in cui tutti i partner hanno legami affettivo-intimo-sessuali tra loro e vivono una sessualità di tipo fluido. I partner possono fare entrare altri individui all’interno gruppo solo nel caso in cui tutti siano d’accordo.
– L’anarchia relazionale, in questo caso tutti i membri del gruppo sono liberi di vivere relazioni di tipo romantico e/o sessuale con gli atri. Non ci sono regole, etichette o gerarchie. Le relazioni tra i partner possono evolversi nel tempo e sono basate sulla fiducia, sulla comunicazione e sull’onestà.

Chiunque faccia parte di una relazione potrebbe trovarsi di fronte a delle difficoltà. In questo senso, il poliamore non fa eccezione. Tra i punti più critici troviamo la gelosia e la gestione del tempo. È possibile che anche le persone più sicure ed emotivamente consapevoli si trovino a sperimentare gelosia e insicurezza all’inizio di una relazione poly. Inoltre, una corretta gestione del tempo è fondamentale per vivere esperienze relazionali gratificanti (McDermott, 2011).

Il buon funzionamento di una relazione di questo tipo presuppone delle buone doti comunicative e un ascolto attivo e propositivo (Quattrini, 2017). Stabilire delle regole e dei confini, di comune accordo, è fondamentale per gestire tali difficoltà e par far sì che tutti i partner si sentano emotivamente al sicuro (McDermott, 2011).

Il poliamore rappresenta una sfida per chiunque decida di avventurarsi in questo mondo misterioso e inesplorato. Amare in maniera non convenzionale vuol dire affrontare lo stigma e i pregiudizi tipici di una cultura monogamica e, più in generale, diffidente da ciò che “devia” dalla norma. Ciò nonostante, vivere una relazione poliamorosa può essere un’esperienza soddisfacente ed arricchente: gli individui coinvolti vivono un legame profondo e sincero, caratterizzato da una forte intimità fisica ed emotiva. È una forma d’amore in cui è possibile esprimere sé stessi, sperimentare, comunicare e condividere con l’altro. È un luogo sicuro in cui amare a prescindere dagli stereotipi socioculturali.

 

Bibliografia
1. McDermott, R. (2011). Polygamy: More common than you think. The Wall Street Journal.https://www.wsj.com/articles/SB10001424052748703806304576234551596322690
2. Quattrini, F. (2017). Il piacere maschile: #sessosenzatabù (Psicologia Sesso, alla scoperta del piacere) (Italian Edition). Giunti Psychometrics

Sitografia
https://www.psychologytoday.com/us/basics/polyamory

 

Tirocinante: Lisa Di Gianvincenzo
Tutor: Cristiana Sardellitti

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