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L’erezione è un fenomeno fisiologico complesso che coinvolge l’interazione di diversi sistemi, tra cui principalmente il sistema nervoso e il sistema vascolare penieno, ed è per questo definito un evento neuromuscolare. Comprendere la fisiologia dell’erezione è cruciale non solo per affrontare eventuali disfunzioni sessuali, ma anche per valutare lo stato di salute generale di un uomo, poiché la capacità di ottenere e mantenere un’erezione può essere un indicatore importante della salute cardiovascolare e del benessere complessivo.

Il pene è costituito da tre strutture cilindriche principali: i due corpi cavernosi, situati nella parte dorsale, e il corpo spongioso, che avvolge l’uretra e forma il glande. Queste strutture sono formate da tessuto erettile, composto da spazi cavernosi (sinusoidi), cellule muscolari lisce (CML), vasi sanguigni e nervi. Il tessuto erettile può essere paragonato ad una spugna, per via della sua capacità di riempirsi di sangue durante l’erezione, determinando l’aumento del volume e della rigidità del pene.

L’erezione inizia con uno stimolo, che può essere di natura psicologica (pensieri, fantasie) o fisica (stimolazione tattile diretta). Tale stimolo attiva il sistema nervoso parasimpatico, una parte del sistema nervoso autonomo responsabile del controllo delle funzioni involontarie del corpo.
Durante l’eccitazione sessuale, i nervi parasimpatici rilasciano ossido nitrico (NO) nelle terminazioni nervose dei corpi cavernosi del pene, dando così inizio ad una cascata di reazioni intracellulari. La principale di queste è l’attivazione della guanilato ciclasi, un enzima che catalizza la conversione del guanosintrifosfato (GTP) in guanosina monofosfato ciclico (cGMP). Il cGMP, a sua volta, induce il rilassamento delle cellule muscolari lisce all’interno delle arterie del pene, causando la vasodilatazione.

Con l’espansione delle arterie, il flusso sanguigno verso i corpi cavernosi aumenta notevolmente. Questo porta al riempimento dei sinusoidi e alla compressione delle vene che normalmente drenano il sangue dal pene. Il risultato è che il sangue rimane intrappolato all’interno del tessuto erettile, creando una condizione di tumescenza e rigidità, tipica dell’erezione.
Per mantenere l’erezione, è essenziale che il livello di cGMP rimanga elevato. L’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5) è responsabile della degradazione del cGMP. Quando il livello di cGMP diminuisce, le cellule muscolari lisce si contraggono, riducendo il flusso di sangue ai corpi cavernosi e permettendo il deflusso venoso, portando alla detumescenza (perdita dell’erezione).

I farmaci utilizzati per trattare la disfunzione erettile, come il sildenafil (commercializzato come Viagra), agiscono inibendo la PDE5, aumentando così la disponibilità di cGMP e facilitando il mantenimento dell’erezione.
Il testosterone, l’ormone sessuale maschile, svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’erezione, intervenendo sia nella sua fase iniziale che nella conclusione. Da una parte, promuove la produzione di ossido nitrico (NO), che è essenziale per il rilassamento dei muscoli e per l’aumento del flusso sanguigno verso il pene. Dall’altra, regola l’attività della fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5). Nei pazienti con livelli ridotti di testosterone, noti come ipogonadici, l’efficacia dei farmaci inibitori della PDE5 è ridotta, ma il trattamento dell’ipogonadismo con testosterone può aiutare a ristabilire la risposta a questi farmaci. Anche in condizioni di basso testosterone, come nei bambini o nei soggetti adolescenti, possono verificarsi erezioni, ma senza il desiderio sessuale, che è anch’esso regolato dall’ormone.

Esistono tre tipi principali di erezione:
1. Erezione riflessogena: Indotta da stimoli tattili, che attivano i centri spinali.
2. Erezione psicogena: Provocata da stimoli visivi, uditivi o mentali.
3. Erezione notturna: Si verifica durante il sonno, soprattutto durante la fase REM, e può avere una funzione protettiva per il tessuto erettile, mantenendone l’elasticità e l’integrità.

L’erezione è il risultato di un complesso coordinamento del corpo e la sua comprensione è essenziale non solo per affrontare i problemi legati alla disfunzione erettile, ma anche per avere una visione completa della salute sessuale e generale dell’uomo. Il mantenimento di uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata, esercizio fisico e una gestione adeguata dello stress, può favorire una buona funzione erettile e ridurre il rischio di disfunzioni.

 

Tutor: Maurizio Leuzzi
Tirocinante: Giorgia Affuso

 

Bibliografia
-Vignozzi, L., Morelli, A., & Filippi, S. (2017). Fisiologia dell’erezione. Sessuologia medica: trattato di psicosessuologia, medicina della sessualità e salute della coppia. (pp. 442-468). Edra.

Sitografia
-Graziottin, A., (30 novembre 2012). Fisiologia dell’erezione: tipologia, fasi, fattori neurovascolari. https://www.alessandragraziottin.it/it/articoli.php/Fisiologia-dell-erezione-tipologia-fasi-fattori-neurovascolari EW_FATHER=11234&ART_TYPE=VODOM#:~:text=Sì,%20si%20riconoscono%20tre%20tipi,:%20riflessogena,%20psicogena%20e%20notturna.

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