Nonostante l’omosessualità non venga più considerata come disturbo psicosessuale di tipo parafilico dal 1980 nella terza edizione del DSM, pur restando presente il concetto di “omosessualità egodistonica” (causando distress e sofferenza nei soggetti) nella categoria “Altri disturbi psicosessuali” (che verrà eliminata del tutto successivamente dal DSM-III R 1987) in alcuni Paesi del mondo, tutt’oggi, viene ancora considerata un “reato” (Bangladesh, il Myanmar, l’Indonesia e la Malesia, alcuni paesi del Medio Oriente e dell’Africa, in America la Guyana). La pena può andare da una multa alla reclusione vera e propria. Addirittura in alcuni paesi (Arabia Saudita, Pakistan, Afghanistan, Emirati Arabi, Somalia, Sudan, Iran, Nigeria, Mauritania e Yemen) tali pene sono ritenute poco idonee e pertanto l’omosessualità viene punita con la pena di morte (https://left.it/2018/01/09/in-india-lomosessualita-non-sara-piu-un-reato-storico-annuncio-della-corte-suprema/).
In India, attualmente, l’omosessualità non viene più considerata un “reato contro natura” grazie ad una sentenza della Corte Suprema la quale ha posto fine ad un divieto incluso all’interno di una legge di epoca coloniale britannica. Tale legge prevedeva la reclusione a vita e l’articolo 377 (spesso fulcro di mille battaglie giudiziarie) considerava l’omosessualità come “ un rapporto carnale contro l’ordine naturale” (http://www.lastampa.it/2018/09/06/esteri/india-la-corte-suprema-cancella-il-reato-di-omosessualit-R6RXrjeA6xfgO7IxRIEXCP/pagina.html).
Dipak Misra, presidente della Corte Suprema, ha annunciato nel suo verdetto che: “ Criminalizzare gli atti omosessuali è irrazionale, arbitrario e manifestamente incostituzionale. La legge era diventata un’arma per la persecuzione della comunità LGBT” (https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/india_depenalizzata_omosessualita_gay_illegale-3956319.html).
Prima di tale sentenza la legge sosteneva le forze dell’ordine a maltrattare gli omosessuali. La società indiana è strettamente patriarcale e pertanto, i gay e le lesbiche venivano banditi, esiliati e allontanati dalla famiglia, costretti a vivere la propria sessualità e i propri sentimenti in segreto. Gli uomini omosessuali venivano “iniziati” alla violenza e alla sopraffazione, tanto che i medici incoraggiavano loro lo “stupro di gruppo”. Essendo uomini e donne “fuori legge”, in India non godevano neanche del diritto di poter accedere a strutture sanitarie per la prevenzione delle MST (https://left.it/2018/01/09/in-india-lomosessualita-non-sara-piu-un-reato-storico-annuncio-della-corte-suprema/).
Pertanto con tale sentenza dice il professor Jindal Global Law School e avvocato LGBT Danish Sheikh “ si crea uno spazio di libertà dove si può iniziare a fare giustizia”. Traguardo raggiunto in seguito ad anni di proteste e giudizi contraddittori. (https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/06/india-essere-gay-non-e-piu-reato-era-diventata-una-norma-per-la-persecuzione/4607237/).
Tirocinante: Damiana Masiello
Tutor: Fabiana Salucci
Bibliografia
- AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION (1980), “Diagnostic and statistical manual of mental disorder third edition”, Washington DC American Psychiatric Association.
- AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION (1987), “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali terza edizione rivista”, Milano Masson 1988.
Sitografia
- https://left.it/2018/01/09/in-india-lomosessualita-non-sara-piu-un-reato-storico-annuncio-della-corte-suprema/
- http://www.lastampa.it/2018/09/06/esteri/india-la-corte-suprema-cancella-il-reato-di-omosessualit-R6RXrjeA6xfgO7IxRIEXCP/pagina.html
- https://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/india_depenalizzata_omosessualita_gay_illegale-3956319.html
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/06/india-essere-gay-non-e-piu-reato-era-diventata-una-norma-per-la-persecuzione/4607237/



