L’adolescenza è un periodo molto delicato in cui cambiamenti fisio-anatomici sconvolgono il soggetto facendogli scoprire un corpo nuovo, così come pensieri e sentimenti nuovi; nascono nuovi desideri e nuovi bisogni, primo fra tutti capire chi si è. E proprio quando hanno tanta confusione in testa, i ragazzi vengono catapultati in un nuovo mondo, quello delle scuole superiori, in cui devono destreggiarsi fra nuove regole, nuove sfide e nuove dinamiche sociali cercando di mantenere un equilibrio.
Per scoprire e capire sé stessi, come Margaret Mahler insegna, è necessario separarsi da una matrice con cui si è vissuto in maniera simbiotica ed individuarsi rispetto a questa. Ed è proprio quello che gli adolescenti fanno, distanziandosi dalla famiglia ed usando gli strumenti che hanno a disposizione, pur se spesso gli adulti non li comprendono. Fra le aree che i ragazzi iniziano ad esplorare per definire chi sono, le relazioni romantiche ed il sesso ricoprono un ruolo fondamentale.
Il comportamento sessuale degli adolescenti è sicuramente dettato dalla curiosità oltre che dall’impulso, dal desiderio di trasgressione oltre che dal bisogno di scoprire un’intimità nuova e molto intensa. Ma cosa determina un tipo di approccio alla sessualità e all’intimità piuttosto che un altro?
Come Massimo Ammaniti, Anna Maria Speranza e Giampaolo Nicolais spiegano in Attachment and Sexuality, (2014), tutto sembra essere influenzato dall’attaccamento.
La teoria dell’attaccamento è stata sviluppata da John Bowlby (Bowlby 1951, 1958, 1979) grazie ad una serie di studi portati avanti dagli anni Cinquanta dello scorso secolo, diventando una delle teorie più influenti della storia della psicologia. Secondo l’autore quella a formare dei legami d’attaccamento è una predisposizione innata il cui scopo, evoluzionisticamente parlando, è ottenere protezione e nutrimento al fine di garantirsi la sopravvivenza. Proprio perché in un primo momento il bambino non è autonomo, vive in una stato simbiotico con la madre (come Mahler spiegherà nel 1965), e conterà su di lei per il soddisfacimento dei suoi bisogni primari (successivamente si comprese che il legame di attaccamento non si instaura solo con la madre, ma con qualsiasi figura parentale).
Il modo in cui i suoi bisogni saranno soddisfatti porterà allo sviluppo di quattro stili di attaccamento e relativi modelli operativi interni (MOI, Bowlby, 1973) che dirigeranno il relazionarsi all’altro, da cui si cercherà il soddisfacimento dei bisogni.
In modo estremamente sintetico:
• L’attaccamento sicuro si sviluppa quando i bisogni sono stati adeguatamente soddisfatti da un caregiver attento, responsivo e presente e porta il soggetto ad essere fiducioso verso il prossimo, a ritenersi amabile, a sopportare senza troppa sofferenza distacchi prolungati e non sperimentare ansia da abbandono.
• L’attaccamento insicuro ansioso-ambivalente si caratterizza per una forte componente ansiosa in merito ai distacchi e all’abbandono, sfiducia verso sé e gli altri, convinzione di non essere amato in seguito ad una figura genitoriale non sempre presente, imprevedibile e che ha usato l’abbandono come minaccia nell’educare il figlio.
• L’attaccamento insicuro ansioso-evitante è frutto di una relazione in cui le richieste dell’infante non solo non venivano accolte ma questo veniva addirittura rifiutato, ragion per cui svilupperà la convinzione di non essere amabile, di essere prevedibilmente abbandonato e rifiutato, dunque di non potersi fidare degli altri.
Il tipo di attaccamento influenza la scelta degli adolescenti nello sviluppo di relazioni sentimentali e sessuali e secondo alcuni autori il vissuto emotivo che è coinvolto in tale scelta è rappresentato proprio dal continuum ansia/evitamento- sicurezza (Shachner & Shaver 2004).
L’evitamento è definito come la paura della vicinanza emotiva ed il mantenimento della distanza nella relazione sentimentale (Mallinckrodt & Vogel, 2007); ciò implica che il soggettò prediligerà relazioni sentimentali in cui l’intimità emotiva non è contemplata, così come l’intimità sessuale può essere evitata completamente, oppure vissuta con distacco emotivo, atteggiamenti promiscui e rischiosi. Questo determinerà un più alto numero di partner nel corso del tempo. Promiscuità e alto rischio hanno un significato ben preciso secondo Mikulincer & Shaver, 2007, i quali ritengono rappresentino richieste implicite di attenzione e conferma della vicinanza con l’altro.
I soggetti con un attaccamento ambivalente tendono ad avere relazioni conflittuali o dipendenti, (Bogaert & Sadava 2002); vivono nel costante timore di essere abbandonati da un altro di cui non si possono fidare e trovano nel sesso un modo per gestire l’ansia da separazione, rendendolo strumento per evitare l’abbandono da parte del partner e per sentirsi amati, desiderati e protetti.
L’attaccamento sicuro, invece, consente al soggetto una gestione competente del conflitto, fiducia verso l’altro e la capacità di intraprendere relazioni stabili e durature in cui intimità emotiva e sessuale non solo non sono temuti, ma anche vissuti con serenità. (Allen, Porter, McFarland, McHelaney & March, 2007, Bartholomew & Horowitz,1991; Hazan & Shaver, 1987). Il comportamento sessuale risulta essere meno promiscuo e più sicuro. (Davis, Shaver & Vernon, 2004; Shachner & Shaver,2004).
La ricerca nota come queste modalità relazionali che gli adolescenti testano nelle loro storie si consolidino, determinando modalità relazionali che anche in età adulta domineranno la loro vita romantica e sessuale. Il legame di attaccamento nasce per soddisfare dei bisogni, il soggetto continuerà a ricercare relazioni in cui i suoi bisogni potranno essere soddisfatti, mettendo in atto le medesime dinamiche che hanno sempre caratterizzato le sue relazioni.
Carli e Baldoni (Carli 1995; Baldoni 2003, 2004) notano che vi è un tendenza alla complementarietà nella scelta del partner: benchè in taluni casi soggetti insicuri saranno coinvolti in relazioni stabili con persone con attaccamento sicuro, è molto più frequente una coppia ambivalente-evitante in cui i due soggetti potranno compensare aspetti sfavorevoli del loro stile di attaccamento costruendo una coppia longeva.
Tirocinante: Valeria Manni
Tutor: Maurizio Leuzzi
BIBLIOGRAFIA
-Ammaniti M., Speranza AM., Nicolais G. (2014) Attachment and sexuality during adolescence in Attachment and sexuality Diamond D, Blatt S.J, Lichtenberg J.D, chapter 3.
-Baldoni F. (2003): Attaccamento e funzione genitoriale. In Galli G. (a cura di): Interpretazione e nascita. Atti XXIII Colloquio sull’Interpretazione “Interpretazione e Nascita” (Macerata 4-5 Aprile 2003). Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma.
-Bowlby,J. (1969-1982). Attachment and loss vol 1, Attachment, NY: Basic
-Bowlby J. (1951). Maternal care and mental health. World Health Organisation, Monograph Series, 2. Trad. it. Cure materne e igiene mentale del fanciullo. Giunti- Barbera, Firenze, 1957.
-Bowlby J. (1958). “The nature of the child’s tie to his mother”. International Journal of Psychoanalysis, 39, pp.350-373.
-Bowlby J. (1969). Attaccamento e perdita, vol. 1: L’attaccamento alla madre. Boringhieri, Torino, 1972.
-Bowlby J. (1973). Attaccamento e perdita, vol. 2: La separazione dalla madre. Boringhieri, Torino, 1975
-Bowlby J. (1979). Costruzione e rottura dei legami affettivi. Raffaello Cortina, Milano,1982.
-Carli L. (a cura di) (1995): Attaccamento e rapporto di coppia. Raffaello Cortina, Milano. 28
-Carli L. (a cura di) (1999): Dalla diade alla famiglia. I legami di attaccamento nella rete familiare. Raffaello Cortina, Milano. 1. Cassidy J., Shaver P.R. (1999): Manuale dell’attaccamento. Teo
-Mahler, M.S., Pine, F., &Bergman A. (1975) The psychological birth of the human infant: Symbiosis and individuation. New York: Basic Books.
Sitografia
https://www.stateofmind.it/2015/09/adolescenza-sessualita-attaccamento/



