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Il sesso è visto come fonte di piacere psicologico e fisico, un momento che migliora la relazione di coppia e che la unisce sempre di più. In molti casi, però, il sesso crea distanza. Uno di questi casi è quello in cui uno dei due partner presenta difficoltà e disfunzioni sessuali, che rendono la sessualità fonte di ansia, preoccupazione ed emozioni come rabbia e risentimento. Le disfunzioni sessuali riguardano uomo e donna. Nella quinta edizione del DSM (2013) le disfunzioni sessuali femminili sono indicate sotto la categoria “Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione”, che include condizioni come vaginismo, dispareunia, vulvodinia, vestiboliti.

Il vaginismo è una condizione abbastanza frequente nelle donne, i dati epidemiologici ci dicono che l’1-2% delle donne in età postpuberale ne soffre e le percentuali aumentano se si fa riferimento alle donne che periodicamente si sottopongono a controlli preventivi (Signorello et al., 2000).
Nel DSM-5 il vaginismo viene descritto come una contrazione involontaria del muscolo elevatore dell’ano che rende impossibile la penetrazione. Questo si accompagna ad evitamento fobico del sesso: la paura del dolore porta ad evitare il coito e talvolta anche la masturbazione. La gravità del vaginismo dipende da tre fattori:
• persistenza del disturbo e stress creato nella donna che ne soffre, ed eventualmente nella coppia
• intensità dello spasmo
• intensità della fobia.

Il vaginismo si divide in primario e secondario a seconda che sia sempre stato presente da sempre o che si sia sviluppato successivamente. Fra le cause biologiche c’è un imene rigido e fibroso, traumi vaginali come parto o interventi chirurgici, particolari sindromi. Rispetto alle cause psicologiche, invece ci sono la paura di gravidanze, di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, tabù che inibiscono la possibilità di godere del sesso, fattori personologici (perfezionismo, bisogno di controllo, disturbi di personalità), dinamiche familiari, pregressa esperienza di abuso.

Si possono osservare due tipi di meccanismi: il dolore causato dalla condizione fisica genera una forte ansia che induce la contrazione del muscolo; l’ansia provata induce ipertonicità del muscolo generando dolore. Sia avvia un circolo vizioso dal quale non è facile uscire; per questo una distinzione fra origini biologiche o psicogene è utile per una comprensione più approfondita della situazione al fine di aiutare la paziente.
Un’ulteriore causa possibile è quella relazionale. Può esserci una relazione conflittuale e violenta, oppure il vaginismo può nascere come risposta alla disfunzione sessuale del partner con lo scopo inconscio di condividere la responsabilità dell’insoddisfazione sessuale, mantenendo così un equilibrio.

Le conseguenze sono diverse: per la donna affetta da vaginismo il momento dell’intimità sessuale diventa fonte di grandi ansie, non solo per il dolore in sé, ma anche perché sa che non andrà bene, il partner e lei non saranno soddisfatti, il partner si sentirà offeso e diverse emozioni negative entreranno in gioco, come il risentimento, la rabbia, la tristezza, la frustrazione. A lungo andare, soprattutto se comunicazione e comprensione vengono meno, si creerà una frattura nella coppia, ed un’intimità emotiva sempre più compromessa. Inoltre, vi è la possibilità che anche il partner sviluppi una qualche disfunzione per mantenere lo status quo.
Per questo è necessario prendersi cura della paziente con vaginismo, del partner e della coppia stessa.

Dopo la diagnosi sarà importante lavorare sulle condizioni fisiche responsabili del dolore, se presenti, e sulle cause psicologiche e relazionali utilizzando la terapia individuale e di coppia. Non c’è un approccio migliore dell’altro: mindfulness, sex therapy, terapia psicodinamica, approccio cognitivo comportamentale o sistemico relazionale sono tutte valide opzioni.
Un aspetto che è rilevante comunicare ai pazienti, in ogni caso, è che la sessualità non si limita alla penetrazione e che dunque possono cogliere l’occasione della difficoltà che sperimentano per ampliare il loro repertorio sessuale e cimentarsi in pratiche e giochi fino a quel momento ignorati.

 

Tutor: Maurizio Leuzzi
Tirocinante: Valeria Manni

 

Bibliografia
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-Jannini, Lenzi, Maggi: Sessuolo-gia Medica, Edra, Milano, 2017
-Jannini E.A., A. Siracusano (Eds.), Sexual Dysfunctions in Mentally Ill Patients, Springer 2018
-Kirana, P.S., Tripodi F., Reisman Y., Porst H. (Eds.) The ESSM EFS and ESSM Syllabus of Clinical Sexol-ogy. MEDIX Pub., Amsterdam, 2013.
-Nardone, G., e Rampin, M. (2015). Quando il sesso diventa un problema. Terapia strategica dei problemi sessuali. Milano: Ponte alle Grazie.
-Rosen, N.O., Bergeron, S., Sadikaj, G., Glowacka, M., Delisle, I., &Baxter, M.L.(2014). Impact of male partner responses on sexual function in women with vulvodynia and their partners: a dyadic daily experience study. Health Psychology Journal,33(8), 823–31.
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-Signorello, L.B., etal. (2000). Midlineepisiotomyandanal incontinence:retrospectivecohort
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-Van Lankveld, J.J., ter Kuile, M.M., de Groot, H.E., Melles, R., Nefs, J., &Zandbergen, M. (2006). Cognitive-behavioral therapy for women with lifelong vaginismus: a randomized waiting-list controlled trial of efficacy.Journal of Consulting and Clinical Psychology, 74(01),168-178.

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