in Curiosità e novità in sessuologia, Sexlog

 

“Che fretta c’era, maledetta primavera!”

La canzone di Loretta Goggi si riferisce a quella primavera che identifica l’inizio di una nuova avventura o la rinascita. Ma non sempre questo avvio è percepito come positivo o coincide con le aspettative. Nella canzone, quell’amore che sembra l’inizio di una nuova vita, diventa invece una bugia dolorosa. La fine della relazione può essere vissuta come traumatica se la persona ha vissuto in precedenza esperienze affettive avverse. Le “soluzioni adattive” quando viviamo esperienze difficili potrebbero non attivarsi e influenzare il processo naturale del dolore.

Avendo parlato di trauma e di esperienza traumatica alla rottura tra i partner, si potrebbe usare la desensibilizzazione e rielaborazione tramite movimenti oculari (EMDR). La Terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing Therapy) è costituita da un insieme strutturato di protocolli e procedure basati sul modello di elaborazione adattiva delle informazioni (AIP) (Shapiro and Deany Laliotis, 2011).

L’EMDR è stato introdotto come EMD nel 1987 (Shapiro, 1989) come trattamento per il PTSD, e nel corso del tempo è stato sviluppato nell’approccio terapeutico completo denominato Terapia EMDR. Shapiro ha sviluppato l’EMDR in modo da essere compatibile con tutti i principali orientamenti della psicoterapia. La procedura EMDR è strutturata in otto fasi che descrivono le fasi procedurali e il corso del trattamento dal primo momento all’ultima seduta.

Pur essendo denominate fasi, non sono uguali o sequenziali, in quanto le fasi sono distribuite in modo non uniforme nel corso della terapia EMDR. Le fasi comprendono la raccolta dell’anamnesi, poiché il modello AIP è un modello di elaborazione delle informazioni, ed è importante avere una comprensione completa delle esperienze di vita del cliente, sia positive che negative, e del suo accesso alle informazioni adattive, che spesso vengono definite risorse nella terapia EMDR.

La fase due consiste nel determinare la disponibilità del cliente all’elaborazione e alla terapia EMDR, ed è necessaria alla successiva rielaborazione della memoria. La terza fase viene chiamata valutazione. Le fasi da quattro a sei della rielaborazione usano la memoria target e i collegamenti associati ad altre memorie. Viene usata una stimolazione bilaterale veloce per 20-30 secondi alla volta, con un breve controllo per assicurarsi che il processo sia in corso.

Le intuizioni, i cambiamenti nella risposta emotiva del cliente, una nuova comprensione più adattiva di ciò che è accaduto in passato e l’attribuzione di un significato all’esperienza, sono indicatori dell’effettività del processo che porta alla risoluzione del trauma. Questa rielaborazione è la fase sette di chiusura seguita dai follow-up che costituiscono la fase otto.

La Break-Up Aid Procedure (BUAP), adattata dal protocollo EMDR, è progettata per affrontare il processo di rottura o del lutto e le emozioni che vengono esperite durante la fine della relazione sentimentale. Nella BUAP vanno quindi modificate le varie fasi del trattamento perché la preoccupazione principale del paziente è la rottura e questo influirà sulle sue capacità di concentrazione e condivisione dei problemi inferiori. La concettualizzazione dovrà svilupparsi durante il processo terapeutico.

Il terapeuta affronterà principalmente due temi: la possibile ambivalenza sulla rottura della relazione e il dolore legato alla perdita del legame e le emozioni correlate.
La BUAP è costituita da tre fasi flessibili e adattive.

La prima fase usa l’EMDR Recent Traumatic Episode Protocol (EMDR R-TEP), un protocollo integrativo che può trovare la sua utilità nel paziente in cerca di una terapia dopo la rottura di una relazione traumatica che sta iniziando a consolidare i propri ricordi. Si può quindi lavorare sui pensieri intrusivi e sul disagio esperito, mantenendo la concentrazione e la motivazione del paziente durante le sedute. Si punta a dare un rapido sollievo affrontando le angosce del paziente.

Una volta che il paziente ha fatto progressi nel processo elaborativo del lutto, l’obiettivo seguente sarà quello di migliorare le future relazioni di coppia o le difficoltà nel processo di attaccamento del paziente. Potrebbe essere necessario, in questa seconda fase, fornire una psicoeducazione sulla responsabilità nei casi di violenza/abuso, in modo che il paziente possa liberarsi di qualsiasi senso di colpa disadattivo che potrebbe provare.

L’ultima fase andrà a risolvere le difficoltà portate dal paziente nell’incontrare, avviare e mantenere nuove relazioni. Per esporre il paziente agli aspetti che lo preoccupano, si può quindi offrire un’adeguata psicoeducazione e utilizzare l’EMDR per elaborare i fattori scatenanti che si attivano.

 

Tutor: Cristiana Sardellitti
Tirocinante: Elena Infantino

 

Bibliografia

-Hase M. The Structure of EMDR Therapy: A Guide for the Therapist. Front Psychol. 2021 May 25;12:660753. doi: 10.3389/fp syg.20 21.6 607 53. PMID: 34113293; PMCID: PMC8185342.

-Shapiro, F. (1989). Eye movement desensitization: a new treatment for posttraumatic stress disorder. J. Behav. Ther. Exp. Psychiatry 20, 211– 217. doi: 10.1016/0005-7916(89)90025-6

-Shapiro, F., and Laliotis, D. (2011). EMDR and the adaptive information processing model: integrative treatment and case conceptualization. Clin. Soc. Work J. 39, 191–200. doi: 10.1007/s10615-010-0300-7

-Rodríguez-Garay A, Mosquera Dolores. Using EMDR to treat intimate partner relationship break-up issues. Front Psychol. 2022 Sep 29;13:971856. doi: 10.3389/fpsyg.2022.971856. PMID: 36248565; PMCID: PMC9557921.

Condividi

Lascia un commento