in LGBTQIA, Sexlog

Il termine “queer” è stato usato per la prima volta nel XVI secolo, con il significato di “strano” o “insolito”, e nel XIX e XX secolo è stato progressivamente utilizzato come insulto per denigrare persone non conformi alle norme eterosessuali e cisgender.

Negli anni ’80 e ’90 dello scorso secolo però, il termine è stato riappropriato dalle comunità LGBTQ+ come simbolo di resistenza e identità. Questo periodo coincide con l’emergere di movimenti per i diritti civili LGBTQ+ e la lotta contro la crisi dell’HIV/AIDS, che ha portato molte persone ad unire le forze per combattere l’oppressione e la discriminazione.

Ad oggi, “queer” è un termine inclusivo che rappresenta una vasta gamma di identità sessuali, romantiche e di genere. La queerness rifiuta le categorizzazioni rigide e abbraccia la fluidità e la diversità. Le identità queer non si conformano necessariamente alle etichette tradizionali, consentendo alle persone di esprimere sé stesse in modi che risuonano con la loro esperienza personale, creando un ponte tra la voglia di potersi definire liberamente diversi dall’eteronormatività, e un’espressione individuale e indefinita, o quantomeno non incasellata in un termine.

L’identità queer include quella sessuale, come gay, lesbica, bisessuale, pansessuale, asessuale, l’identità di genere, come non-binary, genderqueer, agender, bigender e l’identità romantica, riconoscendo attrazioni romantiche diverse, come aromanticismo e demisessualità.

Per quanto riguarda le teorie accademiche legate alla queerness, possiamo far riferimento alla queer theory, un campo di studi che esplora le norme sociali riguardanti il genere e la sessualità, la quale critica le costruzioni sociali che definiscono il genere e la sessualità in termini binari (maschio/femmina, etero/omosessuale). Gli autori pionieri di questo tema sono stati Judith Butler, che nella sua opera “Gender Trouble”, introduce il concetto di performatività del genere, sostenendo che il genere è un atto performativo piuttosto che un’essenza intrinseca; Eve Sedgwick che in “Epistemology of the Closet” esplora le contraddizioni e le complessità dell’identità sessuale; Foucault, che nei suoi studi sulla sessualità esamina come le società regolano e controllano le espressioni sessuali attraverso il potere e la conoscenza.

Riguardo le implicazioni politiche, i movimenti queer lottano per i diritti civili, l’uguaglianza e la giustizia sociale, affrontando temi come il matrimonio egualitario, l’adozione, il diritto alla salute e la protezione contro la discriminazione. È poi strettamente legata a questo mondo la teoria intersezionale, che esamina come diverse forme di oppressione (sessismo, razzismo, omofobia, transfobia, ecc.) si intersecano e influenzano l’esperienza delle persone. Infatti, gli attivisti queer spesso lavorano per creare alleanze con altri movimenti sociali per combattere l’oppressione sistemica.

Nonostante i progressi degli ultimi decenni, la solidità della cultura queer e la diffusione libera della queerness, le persone queer affrontano ancora discriminazione, violenza e marginalizzazione. Questo, a proposito di intersezionalità, è particolarmente vero per le persone transgender, non binarie e di colore, che spesso subiscono tassi più elevati di violenza e discriminazione. Le esperienze di discriminazione e stigmatizzazione possono avere un impatto negativo sulla salute mentale delle persone queer, che come minoranza, sono plausibilmente esposte al minority stress.

Per ricercare un progresso e una riduzione dello stigma e della discriminazione, sarebbe opportuno partire da programmi educativi, che si rivelerebbero fondamentali per promuovere la comprensione e l’accettazione delle identità queer a partire dall’età scolastica. Sarebbero importantissime poi delle politiche pubbliche che proteggano i diritti delle persone LGBTQ+ e ne promuovano l’inclusività. Questo include leggi anti-discriminazione, il riconoscimento legale delle identità di genere e l’accesso equo ai servizi sanitari. Infine, anche la normalizzazione delle identità queer nei media e nella società in generale può aiutare a creare un ambiente più accogliente e accettante per tutte le persone, indipendentemente dalla loro sessualità o identità di genere.

In sostanza, la queerness rappresenta una dimensione cruciale della diversità umana, sfidando le norme e promuovendo un approccio inclusivo e fluido alle identità di genere e sessuali. Attraverso l’attivismo, l’educazione e la cultura, la comunità queer continua a lottare per un mondo più giusto e accogliente, dove tutte le persone possono esprimere liberamente la loro autenticità.

Tutor: Maurizio Leuzzi
Tirocinante: Livio Ricciardi

Sitografia:

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Queer
https://www.sinapsi.unina.it/movimento-queer_bullismoomofobico
https://www.stateofmind.it/2020/11/minority-stress-lgbt-psicopatologia/

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