L’Eyeballing e i rischi dei Social Drinking

I “giochi di bevute” sembrano risalire già ai tempi degli antichi romani che praticavano la cosiddetta “Passatella”, un gioco che durò secoli chiamato originariamente “Rex vini, Regnum vini”. Verso la metà dell’Ottocento vi erano moltissime osterie a Roma. Queste rappresentavano dei punti di ritrovo per chiunque cercasse di rimediare alla sete, alla fatica, alle delusioni d’amore o altro. In questo contesto, soprattutto durante una bevuta collettiva, la “passatella” era immancabile; era un gioco che spesso degenerava in rissa poiché il suo scopo era quello di far rimanere a bocca asciutta uno dei partecipanti, per poi sbeffeggiarlo (http://www.trattoria-romana.it/Storia/Passatella/tabid/571/Default.aspx).

Oggi i giochi che prevedono l’assunzione di alcol sono diventati a tutti gli effetti degli eventi social (social drinking), messi in atto seguendo un insieme di regole che precisano quando e quanto i giocatori dovrebbero bere, progettati al fine di favorire il consumo rapido di grandi quantità di alcol, coinvolgendo i giocatori nello svolgimento di compiti cognitivi e/o motori.

In una ricerca molto recente (Barbieri et al., 2018) sono stati valutati i dati, ricavati dai dipartimenti di emergenza italiani, relativi agli episodi di intossicazione acuta da alcol da parte dei giovani, con particolare attenzione ai metodi utilizzati per raggiungere l’ubriachezza (come gare, giochi, consumo acuto occasionale durante le feste, binge drinking, o ingestione di alcol ricreativo).

I giochi a base di alcol sono attività ad alto rischio perché le loro regole sono espressamente progettate per incoraggiare l’ubriachezza, portando di sovente al cosiddetto “binge drinking” (ovvero il bere più bevande consecutive in un breve lasso di tempo).

Questo tipo di attività goliardiche in cui vengono usate bevande alcoliche, dagli anni ’90 ad oggi sembra in netto aumento tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 ei 16 anni in Europa (Farke, Anderson, 2007) inoltre sembra che rappresenti oltre il 90% dell’alcol consumato dai 12 ai 17 anni (Nelson, 2015).

L’uso di alcol in età adolescenziale contribuisce generalmente alle prime 3 cause di morte precoce: in particolare a causa di lesioni, omicidio e/o suicidio oltre che essere associato ad altri comportamenti a rischio tra cui uso di droghe, attività sessuale occasionale e anche promiscua e non protetta. Inoltre, bere ad un’età inferiore ai 14 anni conferisce ulteriori rischi per la salute, tra cui un potenziale aumento della probabilità di sviluppare dipendenza da alcol (Barbieri et al., 2018).

Recentemente sono apparsi giochi alternativi di bevute praticati dai giovani. L’ “Eyeballing” è uno di questi, insieme al “NekNominate”, “il Re”, il “Flip cup”, la “Roulette della birra/tequila”, il “Pool di birra”, il “Butt chugging”, noto anche come “Clistere alcol” e molti altri (El Mazloum et al., 2015). L’Eyeballing  rientra nella categoria dei social drinking e consiste nel versare alcol, solitamente vodka, direttamente all’interno dell’occhio. La pratica di solito viene filmata o fotografata per poi essere pubblicata nei vari social network. E’ questo il motivo per cui rientra nella categoria dei “social” drinking. Sembra essere una moda iniziata in Inghilterra nel 2010 che poi si è divulgata nel resto del Mondo. L’obiettivo dei ragazzi che praticano Eyeballing è quello di ubriacarsi più velocemente, poiché si pensa che versando alcol nel nervo ottico esso entri in circolo più velocemente, garantendo uno stato di ebbrezza più immediata. In realtà, quello che i ragazzi ignorano sono gli altissimi rischi, come auto procurarsi anche una cecità temporanea. Ciò che sembra destare più preoccupazioni, in ogni caso, sono invece i danni a lungo termine, spesso anche permanenti che interessano l’organo visivo, come ad esempio alterazioni del campo visivo, irritazioni del cavo oculare, cecità, irritazione capillari e alterazione della pressione dell’ occhio (Redazione AdoleScienza.it).

Di solito le sostanze preferite per questo tipo di pratica sono quelle ad alto contenuto alcolico, anche se sono stati segnalati casi di abuso di altre sostanze.

I giochi di bevute, purtroppo, sono ancora relativamente sconosciuti e marginalmente presi in considerazione da operatori sanitari e dalla comunità in generale.

Al fine di sviluppare una strategia di prevenzione sarebbe necessario evidenziare gli indicatori di un uso potenzialmente disfunzionale dei social network oltre che informare ed educare personale sanitario scolastico su questi nuovi fenomeni, che si stanno diffondendo molto rapidamente tra gli adolescenti. I social media risultano essere uno strumento molto significativo quando si ha a che fare con ragazzi di questa fascia d’età (Barbieri et al., 2018), inoltre non bisogna dimenticare che gli adolescenti sono molto sensibili al “contagio sociale”, come anche a quell’effetto di deresponsabilizzazione che regala l’appartenenza al gruppo dei pari. La ricerca di sensazioni forti e la sperimentazione dei propri limiti sono caratteristiche proprie dell’età adolescenziale che inserisce i giovani nella fascia di età maggiormente a rischio per questo tipo di comportamenti. Ciò che sarebbe auspicabile è sicuramente una riflessione profonda anche sull’informazione legata a tali pratiche e gli esiti che potrebbero avere. Censurarla oppure no? Questa è la domanda senza una risposta certa, quel che è sicuro è che i ragazzi di oggi vivono di internet e spesso vedono la rete come un “maestro di vita” (Redazione AdoleScienza.it 2016).

 

Tirocinante Emanuela D’Alessio

Tutor Fabiana Salucci

 

Riferimenti bibliografici

Barbieri S., Feltracco P., Lucchetta V., Gaudio R. M., Tredese A., Bergamini M. & Boemo D. G. (2018). A social media-based acute alcohol consumption behavior (NekNomination): case series in Italian Emergency Departments. Interactive journal of medical research, 7.

El Mazloum R., Snenghi R., Barbieri S. (2015). Butt-chugging, a new way of alcohol assumption in young people. Eur J Public Health. ;25(suppl 3).

Farke W, Anderson P. (2007) Binge drinking in Europe. Adicciones.  http://www.adicciones.es/index.php/adicciones/article/view/293. [PubMed], in Barbieri S., Feltracco P., Lucchetta V., Gaudio R. M., Tredese A., Bergamini M. & Boemo D. G. (2018). A social media-based acute alcohol consumption behavior (NekNomination): case series in Italian Emergency Departments. Interactive journal of medical research, 7.

Nelson J.P., (2015). Binge drinking and alcohol prices: a systematic review of age-related results from econometric studies, natural experiments and field studies. Health Econ Rev. 5:6. doi: 10.1186/s13561-014-0040-4, in Barbieri S., Feltracco P., Lucchetta V., Gaudio R. M., Tredese A., Bergamini M. & Boemo D. G. (2018). A social media-based acute alcohol consumption behavior (NekNomination): case series in Italian Emergency Departments. Interactive journal of medical research, 7.

 

Sitografia

Redazione AdoleScienza.it (2016). Vodka Eyeballing: mode alcoliche giovanili -(http://www.adolescienza.it/alcol-e-droghe/vodka-eyeballing-mode-alcoliche-giovanili/)

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