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Il legame tra musica e comportamento umano è da tempo oggetto di interesse in ambito psicologico, neuroscientifico e sessuologico. Se da un lato la musica viene utilizzata in ambito terapeutico per regolare emozioni e stati fisiologici, dall’altro dimostra una sorprendente capacità di influenzare comportamenti intimi e relazionali. Questa doppia natura, simbolica e concreta, fa della musica un alleato potente nella sfera della sessualità.

Nelle relazioni di coppia, la musica può diventare un linguaggio alternativo, capace di veicolare ciò che a parole spesso fatica ad emergere: desideri, fantasie, emozioni erotiche. In questo senso, funge da ponte comunicativo, soprattutto nei momenti in cui l’espressione verbale si carica di pudore o imbarazzo. Uno studio di North et al. (2000) ha rivelato che gusti musicali simili tra partner possono predire affinità affettive e compatibilità relazionale, aprendo alla possibilità che anche l’intesa sessuale possa beneficiarne, dato il ruolo centrale dell’armonia emotiva nei rapporti intimi.

La musica si rivela utile anche quando entrano in gioco ansie da prestazione. Grazie al suo potere calmante e alla capacità di distrarre da un’eccessiva attenzione su sé stessi, può aiutare a ridurre blocchi legati a disfunzioni sessuali come l’anorgasmia o la disfunzione erettile. Panksepp (1995) ha evidenziato come la musica possa attivare il sistema di accudimento e ridurre l’attivazione del sistema difensivo, facilitando un contesto psicologico sicuro in cui l’intimità può emergere in modo spontaneo.

Sul piano corporeo, ritmo e tempo musicale giocano un ruolo chiave. Huang e Nagai (2015), in uno studio sperimentale, hanno dimostrato che i ritmi musicali possono influenzare i movimenti durante l’interazione sessuale simulata, suggerendo che la musica può letteralmente armonizzare i corpi dei partner.

In ambito clinico, la musicoterapia è oggi considerata una risorsa per affrontare difficoltà sessuali di coppia. Alcuni terapeuti sessuali propongono playlist personalizzate come supporto alla ri-connessione emotiva e fisica tra partner. Secondo Wilkins (2020), la terapia di coppia può trarre grandi benefici da ambienti multisensoriali, in cui la musica diventa uno strumento di mediazione emotiva e di attenuazione dei conflitti.

Va però ricordato che non tutta la musica ha lo stesso effetto. Le risposte emotive variano in base ai gusti personali, al contesto culturale e alle esperienze pregresse. Questa varietà rappresenta un potenziale: generi come jazz, R&B, classica, elettronica o ambient possono evocare atmosfere diverse, dal rilassamento sensuale all’eccitazione erotica. Ciò che conta è scegliere consapevolmente, seguendo non solo il gusto ma anche l’intento emotivo ed esperienziale.

Fin dall’antichità, la musica ha accompagnato rituali, emozioni profonde e momenti di intimità. Oggi, le ricerche confermano che essa può arricchire l’esperienza sessuale, elevando l’umore, stimolando l’eccitazione e rafforzando il legame affettivo tra i partner, che di fatto sono elementi fondamentali per una sessualità soddisfacente. Dal punto di vista neurofisiologico, ascoltare musica attiva le stesse aree cerebrali coinvolte nel piacere sessuale. Lo studio di Salimpoor et al. (2011) ha evidenziato che l’ascolto musicale stimola il rilascio di dopamina nel nucleo accumbens, una regione cerebrale chiave nel sistema della ricompensa. La risposta è sorprendentemente simile a quella osservata durante l’attività sessuale, suggerendo una forte sovrapposizione tra piacere musicale e sessuale.

Anche il desiderio può essere amplificato attraverso la musica. Secondo Barlow et al. (2002), nei soggetti maschili sessualmente funzionali, l’ascolto di brani in grado di suscitare emozioni positive incrementa significativamente l’eccitazione sessuale, sia a livello soggettivo che fisiologico.

Un altro aspetto affascinante riguarda la sincronizzazione tra partner, in quanto la musica può coordinare i movimenti, creando un senso di connessione fisica ed emotiva. Janata et al. (2012) hanno mostrato come la musica favorisca la coesione motoria ed emotiva tra due persone, aumentando la qualità dell’interazione, come nella sfera sessuale.

Come evidenziato da Juslin e Västfjäll (2008), la musica suscita emozioni evocando memorie, immaginazione e associazioni personali. Questo la rende un mezzo potentissimo per costruire atmosfere erotiche legate non solo al presente, ma anche ai ricordi e ai vissuti più profondi. Marin et al. (2017) hanno scoperto che, dopo aver ascoltato musica ad alta intensità emotiva, le donne tendevano a percepire come più attraenti i volti maschili. Questo fenomeno, noto come misattribution of arousal, mostra come l’eccitazione indotta dalla musica possa essere inconsapevolmente trasferita ad altri stimoli, aumentando l’attrazione verso un potenziale partner.

Quindi, la musica può trasformare l’esperienza sessuale, perché stimola il desiderio, favorisce l’intimità, rafforza il legame emotivo e intensifica il piacere. Sebbene l’effetto dipenda da fattori soggettivi, le evidenze scientifiche indicano chiaramente che una colonna sonora scelta con cura può fare la differenza e rendere l’incontro sessuale più profondo, connesso e appagante.

TIROCINANTE: Aurora Cannizzaro

TUTOR: Maurizio Leuzzi

 

BIBLIOGRAFIA.

Barlow, D. H., Sakheim, D. K., & Beck, J. G. (2002). Effects of positive and negative mood on sexual arousal in sexually functional males. Archives of Sexual Behavior, 31(4), 329–343.

Huang, M. X., & Nagai, Y. (2015). Rhythmic movement synchronization between human and computer-controlled agents. Cognitive Systems Research, 36, 45–54.

Janata, P., Tomic, S. T., & Haberman, J. M. (2012). Music and interpersonal synchrony: Coordinating movement and emotion. Frontiers in Psychology, 3, 482.

Marin, M. M., Schober, R., Gingras, B., & Leder, H. (2017). Misattribution of musical arousal increases sexual attraction towards opposite-sex faces in females. PLOS ONE, 12(8), e0183531.

North, A. C., Hargreaves, D. J., & O’Neill, S. A. (2000). The importance of music to adolescents. British Journal of Educational Psychology, 70(2), 255–272.

Panksepp, J. (1995). The emotional sources of ‘chills’ induced by music. Music Perception, 13(2), 171–207.

Wilkins, M. (2020). Using music therapy techniques in sex therapy: Creating safe, playful, and emotionally attuned spaces for couples. Journal of Sex & Marital Therapy, 46(6), 540–555.

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