in Devianza e Parafilie, Sexlog

Secondo il DSM-5 (APA, 2013), il termine parafilia “denota qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti” (p. 865). Le parafilie non sono necessariamente problematiche o dannose.

La sezione del DSM-5 sui “Disturbi parafilici” descrive un disturbo parafilico come “una parafilia che sta attualmente causando disagio o menomazione all’individuo o una parafilia il cui soddisfacimento ha comportato un danno personale, o il rischio di danno, ad altri”. Una parafilia è una condizione necessaria ma non sufficiente per avere un disturbo parafilico, e una parafilia di per sé non giustifica o richiede necessariamente un intervento clinico” (pp. 865-866).

La salirofilia è un feticismo sessuale nel quale gli individui si eccitano sporcando o deturpando l’aspetto di una persona che ritengono attraente (Griffiths, 2012). Questo comportamento può comportare vari atti, come strappare o danneggiare i vestiti della persona, scompigliare i capelli o il trucco, o coprirla con sostanze come fango, sporcizia o fluidi corporei. A differenza di un disturbo parafilico, la salirofilia non implica il provocare danni o lesioni; piuttosto, si concentra esclusivamente sull’alterazione dell’aspetto della persona, che a sua volta suscita eccitazione in chi è affetto da questo feticismo.

Si ritiene che la salirofilia sia correlata ad altri feticismi e parafilie, come l’urofilia (eccitazione sessuale da urina), la misofilia (piacere sessuale derivato dalla sporcizia, spesso con mutandine sporche), lo sploshing (godimento dall’applicazione di sostanze bagnate – esclusi i fluidi corporei – su individui poco vestiti o svestiti), coprofilia (eccitazione da feci), bukkake (in cui più uomini eiaculano su un individuo o su immagini, spesso chiamato “face painting”) e omorashi (eccitazione nell’avere la vescica piena e nel rischio di urinarsi addosso) (Griffiths, 2012; Milner, Dopke, & Crouch, 2008).

La salirofilia può anche estendersi al fatto che il partner indossi abiti strappati, stretti o poco aderenti per creare un aspetto trasandato (cioè, per far apparire la persona poco attraente). Altre varianti includono l’eccitazione derivante dal vandalizzare o deturpare immagini o statue di persone attraenti, comprese le celebrità. All’interno delle comunità fetish, i video di persone che eiaculano su foto di celebrità sono comunemente noti come “tributi” (Griffiths, 2012).

Come per la salirofilia, esistono pochi dati empirici sulla misofilia. Come accennato in precedenza, i misofili traggono piacere sessuale dalla sporcizia e dagli oggetti impuri come le mutande sporche, ma possono anche includere attività correlate come l’eccitazione sessuale nel vedere persone che indossano gli stessi vestiti per periodi di tempo prolungati (giorni o settimane).

I misofili sono generalmente attratti da forme estreme di sporcizia, come feci, vomito o animali in decomposizione. Inoltre, la misofilia è spesso accompagnata da altre parafilie e problemi socio-comportamentali, come il frotteurismo (strusciarsi contro una persona non consenziente) o l’esibizionismo (esposizione dei genitali a persone non consenzienti). Come osservato da John Money (1986), questa attenzione può comportare l’odorare, il masticare o l’utilizzare in altri modi indumenti sudati o sporchi, o articoli per l’igiene mestruale.

Lo psichiatra americano Benjamin Karpman (1948; 1949) ha proposto una serie di teorie psicodinamiche sui fattori eziologici associati alla misofilia, concentrandosi in particolare sulla coprofilia. Una delle interpretazioni analitiche di Karpman riguardo alla misofilia è che essa comporta un’associazione simbolica del sesso con qualcosa di sporco (cioè, di cattivo). Egli ha concluso che l’associazione tra sesso e sporcizia è funzionale, perché qualsiasi colpa associata al comportamento sessuale può essere “lavata via”.

Come nel caso della salirofilia, i casi-studio sulla misofilia sono difficili da trovare. John White (2007) ha esaminato le prove di parafilie primarie, secondarie e collaterali lasciate sulle scene del crimine di omicidi seriali e di reati sessuali. Due dei casi da lui riportati riguardavano la misofilia. Nel primo caso, l’autore del reato aveva praticato molteplici parafilie, tra cui il picquerismo (accoltellare o tagliare le vittime di aggressioni sessuali), la misofilia e il tentativo di stupro parafilico volto a degradare la vittima.

Nel secondo caso, l’autore del reato ha manifestato una gamma ancora più ampia di parafilie, tra cui la misofilia, la pogofilia, la pedofilia, il masochismo e l’urofilia. In entrambi i casi, le tendenze misofile non sembravano essere al centro dei crimini commessi e la misofilia era chiaramente parte di una gamma molto più ampia di comportamenti parafilici.

La salirofilia e la misofilia sono espressioni sessuali non convenzionali e con partner consenzienti possono anche essere parte di una vita sessuale soddisfacente a meno che la parafilia non diventi problematica per l’individuo, ad esempio causando disagio a se stessi o agli altri, o nel caso in cui gli atti siano compiuti senza il consenso dell’altra parte coinvolta. Anche se l’individuo può sentirsi costretto a mettere in atto il comportamento parafilico, la grande maggioranza riesce a integrare il proprio comportamento feticista nella vita quotidiana senza arrecare danni al prossimo.

 

Tirocinante: Indre Bieliunaite
Tutor: Maurizio Leuzzi

 

Bibliografia
-American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Association.
-Griffiths, M. D. (2019). Salirophilia and other co-occurring paraphilias in a middle-aged male: A case study. Journal of Concurrent Disorder, 1(2), 1–8.
-Karpman, B. (1948). : A collective review. Psychoanalytic Review, 35, 253–272.
-Karpman, B. (1949). A modern Gulliver: A study in coprophilia. Psychoanalytic Review, 36, 260–282.
-Money, J. (1986). Lovemaps: Clinical concepts of sexual/erotic health and pathology, paraphilia, and gender transposition in childhood, adolescence, and maturity. New York: Irvington.

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