La sexsomnia, o sonnambulismo sessuale, è un fenomeno ancora poco conosciuto al grande pubblico, ma oggetto di crescente attenzione sia in ambito clinico che psicologico. Si tratta di un comportamento sessuale automatico che avviene durante il sonno profondo, in una fase in cui la coscienza è del tutto assente. Dal punto di vista della psicologia del sonno, la sexsomnia è una forma particolare di parasonnia, e condivide caratteristiche con il sonnambulismo: la persona agisce in modo apparentemente volontario, ma è in realtà completamente priva di consapevolezza. «Questi comportamenti possono variare dal turpiloquio o atti autoerotici come la masturbazione ad interazioni sessuali più complesse, come il coinvolgimento del partner, il tutto senza che la persona coinvolta sia consapevole di ciò che sta accadendo» (Del Giudice, 2024). Tra i comportamenti più comuni si possono riscontrare:
- Gemiti, vocalizzazioni e sonniloquio a carattere erotico;
- Spinte pelviche, atteggiamenti simili a un rapporto sessuale o tentativi di coinvolgimento del partner nelle pratiche sessuali;
- Masturbazione durante il sonno.
Quando si osserva questo fenomeno da una lente psicologica e sessuologica, emergono molteplici sfaccettature interessanti. Anzitutto, c’è il tema del desiderio che si manifesta in uno stato dissociato, dove il controllo razionale e il consenso cosciente sono sospesi. Non si tratta di un comportamento motivato da una volontà consapevole di ottenere piacere o connessione, quanto piuttosto di un atto automatico che può riflettere tensioni, conflitti o impulsi inconsci che trovano spazio solo nella condizione onirica.
Sul piano sessuologico, la sexsomnia mette in discussione la nostra idea tradizionale di sessualità come atto relazionale e consapevole. Le persone che ne soffrono spesso si trovano a vivere episodi che, al risveglio, non ricordano e che possono generare confusione, imbarazzo, senso di colpa o ansia. Per chi è in coppia, può essere molto destabilizzante: il partner può sentirsi turbato, confuso o addirittura violato se non comprende che il comportamento non è volontario.
È importante esplorare il contesto psicoemotivo in cui si sviluppa il disturbo. A volte, la sexsomnia può essere correlata a stress, ansia, trauma o ad una difficoltà ad integrare alcuni aspetti della sessualità nella vita cosciente. Altre volte, le cause possono essere riscontrate nella privazione del sonno, nell’uso di alcuni farmaci come antidepressivi e sonniferi o nell’assunzione di alcol e droghe.
Non sempre c’è una causa psicologica chiara, ma in alcuni casi il disturbo può essere l’espressione simbolica di un conflitto interno tra pulsioni e controllo, tra desiderio e inibizione. È un territorio dove il confine tra fisiologia e psiche diventa labile, e dove il lavoro terapeutico può aiutare a fare chiarezza.
Chi soffre di sexsomnia spesso vive un senso di perdita del controllo sul proprio corpo e sulla propria sessualità, e questo può essere molto doloroso. È quindi fondamentale un approccio integrato: medico, per escludere o trattare cause fisiologiche, ma anche psicologico, per sostenere la persona nella comprensione e nell’elaborazione del vissuto legato agli episodi.
Tirocinante: Elda Faggiano
Tutor: Maurizio Leuzzi
SITOGRAFIA
https://cognitivismo.com/2018/06/sexsomnia-una-nuova-parasonnia/
https://www.santagostino.it/magazine-psiche/sexsomnia/
https://sonnomed.it/sexsomnia/