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Realizzato nel 2006 e diretto da John Cameron Mitchell, Shortbus è un film che conduce lo spettatore all’interno di una visione che porta all’esplorazione di numerose tematiche, tra le quali la sessualità, l’intimità, le relazioni e anche temi più di natura psicopatologica come depressione, dipendenza affettiva e suicidio. Un’ora e mezza di pellicola che, in modo estremamente avanguardistico e non convenzionale, riesce a condensare tutto questo riuscendo a suscitare un mix intenso di emozioni.

Come leggere e comprendere tale opera? Ancora meglio; con la quale chiave interpretativa possiamo analizzare questo film?

Emblematico e a tratti surreale, è attraverso le parole e i comportamenti di uno dei personaggi più “misteriosi” del film, ossia dall’ex sindaco della città di New York, Tobias, che è possibile “indossare le lenti adatte”. Egli, nonostante compaia per poco tempo, attraverso il concetto di permeabilità ci fornisce una chiave interpretativa fondamentale per la comprensione generale del film. Riportiamo qui una sua citazione: “È uno degli ultimi posti (in riferimento a New York) dove la gente è ancora disposta ad aprirsi per accettare il nuovo. Ed il vecchio. I newyorkesi sono permeabili. […] Perciò siamo sani di mente”. Il concetto stesso di permeabilità è emblematico. In fisica si intende la proprietà di alcuni corpi di lasciarsi attraversare da liquidi e gas. In psicologia possiamo rimanere molto vicini a questo significato preso in prestito dalle scienze naturali. Infatti, anche se non esplicitato direttamente, all’interno delle opere della cognitivista Linehan[1], si può osservare bene come sia di fondamentale importanza la gestione e l’autoregolazione emotiva, attraverso l’accettazione e il cambiamento. Fondamentale all’interno della DBT è proprio la capacità d’integrazione tra esperienze emotive diverse. In qualche modo, si assume come centrale la permeabilità del soggetto dinanzi agli eventi emotivi e come, attraverso l’accettazione e il “farsi attraversare” dalle emozioni, si possa cambiare il proprio asset cognitivo in relazione all’esperienze derivanti dall’ambiente in co-relazione con noi stessi. In sostanza, è quanto affermato da Hayes, all’interno della Terapia di Accettazione e Impegno, con il concetto della flessibilità psicologica, che si riferisce alla capacità di adattamento verso le esperienze interne ed ai cambiamenti interni, rimanendo però sé stessi (in ottica di obiettivi e valori importanti). Il concetto di permeabilità si lega, in questa ottica, alla capacità dell’individuo di aprirsi alle proprie emozioni e pensieri, senza però farsi sopraffare. Ciò, è particolarmente evidente nel caso di quasi tutti i personaggi principali. Sofia, la consulente sessuologica, si ritrova a modificare i propri pensieri e ad osservare (per poi accogliere) le proprie emozioni quando si relaziona con lo Shortbus; Severin, attraverso il dialogo con Sofia, si permette (forse) per la prima volta di modificare i propri schemi cognitivi in relazione al suo disagio; James, nonostante sia afflitto da un disturbo depressivo e sotto cura farmacologica, a seguito del tentato suicidio, permette a sé stesso di accogliere parte del proprio stato emotivo, in relazione all’incontro con Caleb, aprendosi ad uno spiraglio di “rinascita”; Jamie, che è il compagno di James, per accettare l’apparente apertura di James ad una relazione poliamorosa gerarchica, si ritrova a ristrutturare le proprie credenze e le proprie intenzioni. In linea con quanto affermato dal padre della psicologia cognitiva, Aaron Beck, tutto questo potrebbe essere interpretato all’interno dell’ambito della flessibilità cognitiva, ossia la modifica dei propri schemi cognitivi e di adattarsi all’ambiente e alle situazioni esterne, che in qualche modo rappresentano il nuovo (in termini di schemi e azioni).

Ma tutto questo non sarebbe spiegabile senza l’utilizzo di un approccio comportamentista. Infatti, nonostante l’adattamento, la ristrutturazione e l’accoglienza di nuovi schemi cognitivi si sia dimostrato indispensabile per le singole storie dei vari personaggi, senza l’inizio di comportamenti specifici, rinforzati positivamente dall’ambiente, non sarebbe stato possibile tutto ciò. Rendendo forse più “semplicistico” questo discorso, i vari protagonisti non avrebbero raggiunto nuove credenze e schemi, se non avessero messo in atto dei comportamenti che sono stati rinforzati positivamente. Riprendendo il pensiero skinneriano sul condizionamento operante, possiamo osservare come la permeabilità, non sarebbe stata possibile, ad esempio per Severin, senza sollecitazioni esterne rinforzanti. Nel caso del personaggio appena citato, essa presenta una difficoltà nel pronunciare il suo vero nome (Jennifer) ad alta voce e dinanzi ad altri. Attraverso il dialogo con Sofia e il fatto di non essere giudicata ma accolta, Severin si è permessa, attraverso una desensibilizzazione comportamentale, di arrivare a pronunciare e a sentirsi chiamata con il proprio nome; inizialmente semplicemente scrivendolo, successivamente sussurrato all’orecchio e poi detto con un tono di voce normale. Tale permeabilità può essere ricondotta anche al comportamentismo cognitivo di Tolman, il quale introdusse il concetto di mappe cognitive; l’individuo, a partire dal comportamento, è in grado di rispondere in maniera elastica alle sollecitazioni ambientali in base a esperienze acquisite. Pensiamo a Jamie che, nonostante iniziali dubbi, si apre (come citato precedentemente) ad una relazione poliamorosa, fino a comportarsi in maniera integrata con tale tipo di rapporto sessuale. Infine, attraverso la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura, si spiega in maniera assai facile il cambiamento di alcuni dei protagonisti, come Sofia, in quanto l’individuo, non essendo un sistema chiuso, finisce per aprirsi agli altri (o all’ambiente) modificando le proprie azioni. Ed è proprio il caso della consulente sessuologica in relazione con lo Shortbus: inizialmente timorosa e scettica, permette di aprirsi e di “essere permeabile” nei confronti del locale, fino ad integrarsi totalmente alla fine della pellicola. Esattamente come affermato da Skinner, nel film si vede molto bene come “we must look for the conditions of which behavior is a function. Operant conditioning shapes behavior as a function of its consequences[2], dove sono proprio le conseguenze del condizionamento operante a modificare profondamente i comportamenti.

Per comprendere appieno come tale permeabilità guidi e orienti il comportamento dei protagonisti non si può non parlare, seppur brevemente, dello Shortbus (inteso nell’accezione del locale in sé per sé). Infatti, l’individuo diviene permeabile nel momento in cui, non solo attua dei comportamenti, ma è inserito in un ambiente favorevole ad essi. Riprendendo il pensiero di Foucault, lo Shortbus è infatti un luogo di resistenza ai tratti normativi sociali sulla sessualità, configurandosi uno spazio dove l’individuo si libera dalle strutture del potere che cercano di regolare il corpo e il desiderio. Inoltre, seguendo il pensiero di Kinsey, che mostrò come i comportamenti sessuali sono estremamente più variegati da quelli riconosciuti dalla società, il locale rappresenta un luogo in cui i vari attori sociali si esplorano senza etichette, ritrovandosi nel pensiero della scala Kinsey sulla fluidità dell’orientamento sessuale.

Lo Shortbus è quindi il Luogo dove l’individuo, attraverso il proprio comportamento, può sentirsi libero di esplorare la propria sessualità, rinunciando a visioni binarie ma accettando la sessualità come un continuum, in linea con quanto sostenuto Money.

Nonostante l’analisi della pellicola Shortbus possa proseguire, divenendo anche un possibile punto di partenze per ricerche future, è importante prendere in considerazione le reali potenzialità di questo film. In un mondo che tende sempre di più a polarizzare, etichettare, stigmatizzare, Shortbus rappresenta un trampolino di lancio per l’analisi della sessualità, delle relazioni e dell’amore (inteso come capacità di ascolto delle proprie e altrui emozioni) che può fornire strumenti innovativi sull’analisi del comportamento.

In conclusione, come ricordato da Skinner in Oltre la libertà e la Dignità, una persona non agisce sul mondo, ma è il mondo ad agire su di lui. In un mondo etico e consensuale, è nostro interesse comprendere e agire sulle condizioni e contingenze di rinforzo positivo, discostandoci da una visione punitiva e di rinforzo negativo, ma accettando l’inclusione, l’apertura e, in sostanza, la permeabilità, ossia quella capacità che permette a noi esseri umani, di essere umani.

Giulio Blasilli

Bibliografia

  • Bandura A., Social Learning Theory. Prentice-Hall, Englewood Cliffs, 1977.
  • Beck A. T., Cognitive Therapy and the Emotional Disorders. International Universities Press, New York, 1976.
  • Foucault M., Histoire de la sexualité. Vol. 1: La volonté de savoir. Gallimard, Paris, 1976.
  • Hayes S. C., Acceptance and Commitment Therapy: An Experiential Approach to Behavior Change. Guilford Press, New York, 1999.
  • Kinsey A. C., Pomeroy, Wardell B., & Martin, Clyde E. Sexual Behavior in the Human Male. Saunders, Philadelphia, 1948.
  • Linehan M., Cognitive-Behavioral Treatment of Borderline Personality Disorder. Guilford Press, New York, 1993.
  • Money J., Man & Woman, Boy & Girl: The Differentiation and Dimorphism of Gender Identity from Conception to Maturity. Johns Hopkins University Press, Baltimore, 1972.
  • Skinner B. F., Beyond Freedom and Dignity. Knopf, New York, 1971.
  • Skinner B. F., Science and Human Behavior. Macmillan, New York, 1953.
  • Tolman, E. C., Purposive Behavior in Animals and Men. University of California Press, Berkeley, 1932.

[1] Fondatrice della terapia Dialettico-Comportamentale (DBT).

[2] Traduzione: “dobbiamo cercare le condizioni per cui un comportamento è una funzione. Il condizionamento operante modella il comportamento in funzione delle sue conseguenze”. Skinner, B. F. (1953). Science and Human Behavior. Macmillan.

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