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Dal sito Osservatorio Diritti è stata stimata una media di una violenza denunciata ogni 131-132 minuti. Varrebbe a dire una media quotidiana di 11 tra stupri e abusi non taciuti dalle vittime.
Da Gennaio ad Aprile 2021 si sono verificati 135 casi di atti sessuali con minorenni, 885 violenze sessuali, 19 violenze sessuali di gruppo e tanti altri per un totale di 1304 reati legati alla sfera più intima delle persone offese. Le vittime under 18 di genere femminile superano la soglia del 70% per vari reati e l’80% per le violenze sessuali. Per quanto riguarda gli stupri di gruppo la percentuale sale, nel 2020 al 93% e nel primo quadrimestre del 2021 le donne sono il 100% delle vittime di due o più stupratori.

Un recente evento, riguardante la violenza sulle donne, che ha suscitato molto scalpore è l’aggressione del 3 Dicembre 2021 in Italia ai danni di due studentesse di 22 anni aggredite sulla linea ferroviaria Milano-Varese a distanza di qualche ora l’una dall’altra.
La prima ragazza è stata aggredita durante la sua permanenza sul treno; è stata trascinata da due uomini in un vagone vuoto e aggredita fisicamente. Le sue urla che, non hanno provocato nessuna reazione da parte di chi era nelle carrozze vicine, sono proseguite fino all’arrivo del capotreno.

La seconda ragazza, invece, si trovava nella stazione della stessa linea ferroviaria quando ha subito l’aggressione, un luogo isolato privo della possibilità di chiedere aiuto a qualcuno. Fortunatamente quest’ultima è riuscita a liberarsi dai due uomini.
La polizia ha individuato e fermato i due aggressori, di 21 e 27 anni, durante una festa nel Varesotto.
A causa di quanto accaduto è stata lanciata una petizione “Vogliamo viaggiare sicure”, nella quale viene richiesta la possibilità di istituire dei vagoni riservati alle sole donne, chiamati appunto “Vagoni rosa”, così che possano sentirsi protette e sicure durante i viaggi sui treni.
Alcuni Paesi hanno da tempo istituito questi vagoni riservati alle sole donne, come in America latina o in Giappone.

Ad esempio, in Giappone questi vagoni ad uso esclusivo delle donne sono stati istituiti e pensati per evitare che i chikan, i molestatori seriali, possano approfittare del sovraffollamento tipico delle ore di punta per molestare sessualmente donne e ragazze.
Nei Paesi che li hanno già attuati si può evidenziare che:
1. Non ci sono controlli ad impedire ad un uomo di entrare. Le viaggiatrici stesse devono dire all’uomo che quel vagone è dedicato solo a loro.
2. È un ipotizzare una zona sicura sui treni/metro, ma una volta scese ci si ritrova da sole nelle stazioni, senza controllo, che molto spesso vengono frequentate da rapinatori, stupratori, baby gang e tanto altro, come è successo alla seconda ragazza del racconto sopra citato.
3. Molte donne si rifiutano di autoghettizzarsi scegliendo di non andare nelle carrozze a loro dedicate.
Davanti a questa situazione ci sono delle domande che sorgono spontanee:
Come verrebbe gestita la situazione se una persona non binaria si presentasse nel vagone rosa? Se una persona trans volesse entrare per sentirsi al sicuro da un atto di transfobia?
E i vagoni rosa sono davvero la soluzione?
A riguardo ci sono molti pareri contrastanti, c’è chi pensa che sia necessario e chi invece la definisce una sconfitta.
Creare queste divisioni è come un tornare al passato, costringere le donne a raccogliersi in uno spazio dedicato a loro per sentirsi in sicurezza, senza però affrontare il vero problema, cioè quello di educare la società a non commettere violenza. In questo modo è un coprire l’altro sesso per non scatenare la bestialità di un molestatore. Un po’ come dire “come eri vestita”, “beh se vai in giro vestita così te la sei cercata”, non è molto lontano dal pensiero dei talebani che obbligano le donne ad indossare il Burqa, un abito che le copre da capo a piedi inventato in Afghanistan nel 1890 durante il regno di Habibullah Kalakani Il sovrano lo impose alle 200 donne del suo harem, così da “non indurre in tentazione” gli uomini quando esse si fossero trovare fuori dalla residenza reale (Seierstad, Il Libraio di Kabul).

Tirocinante: Carlotta Lauteri
Tutor: Fabiana Salucci

Sitografia:

https://www.ilgiornale.it/news/politica/carrozze-rosa-sui-treni-sono-misura-populista-serve-1994937.html

https://www.leggo.it/italia/sesso_pregiudizio/i_vagoni_rosa_lasciamoli_alle_geishe-6383023.html

https://www.milanotoday.it/attualita/vagoni-solo-donne.html

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