Il termine masturbazione viene usato per la prima volta da Montaigne (1533-1592) che parla di “manustuprazione” (in “Apologia di Raymond Sebond”, il capitolo più organico e ampio dei suoi saggi). Etimologicamente deriva da manus, la mano, e stupratio ovvero il fatto di sporcarsi attraverso un atto compiuto con la propria mano o di darsi allo “stuprum”. In latino “masturbāri”, “manus”-mano e “turbare”-agitare, indica un massaggio, uno sfregamento continuo della dita/mano sull’organo maschile e/o femminile in erezione/eccitazione, sino a raggiungere l’orgasmo.
Masturbarsi è fisiologico e la sua frequenza varia in funzione dell’età del soggetto. E’ molto comune che un adolescente percepisca il bisogno di masturbarsi più di quanto non faccia un adulto, anche perché la sessualità ed i bisogni ad essa annessi generalmente variano con l’età. In adolescenza il sesso generalmente viene utilizzato come elemento di “sfogo”, come antidepressivo, a prescindere dalla relazione con il/la partner, mentre nell’età adulta il focus viene tendenzialmente spostato sul piacere vicendevole.
L’autoerotismo, soprattutto maschile, non è più un tabù, ma nonostante ciò, ammettere di masturbarsi con il proprio partner può comportare fraintendimenti nella coppia. La masturbazione può essere praticata sia da persone single che in coppia. Chi viene a conoscenza o sorprende l’altro/a che si masturba può percepire questo comportamento come una minaccia o un’offesa domandandosi: “C’è qualcosa che non va?” o “Manca qualcosa al nostro rapporto?”. Questa posizione rende difficoltosa la possibilità di affrontare l’argomento: vivere separatamente sesso ed autoerotismo nella coppia, non necessariamente conduce ad insoddisfazione o mancanze nell’intimità.
Ogni coppia ha i propri rituali e le proprie abitudini per darsi piacere. Tuttavia, dalle confidenze raccolte durante alcune sedute dalla dott.ssa Nathalie Giraud Desforges, emerge una verità. “Il nostro partner non sa sempre cosa ci dà piacere e non viene dato necessariamente spazio alla parola nella coppia: allora perché non mostrare semplicemente al partner ciò che procura piacere?”, suggerisce Nathalie Giraud Desforges. È qui che la masturbazione assume un ruolo importante.
Avere il coraggio di toccarsi davanti al/alla partner è un modo erotico per condividere i nostri segreti ed i nostri desideri più intimi. “È un’apertura verso una maggiore vicinanza con l’altro, verso una confidenza intima, una porta che si apre su un universo forse sconosciuto fino a quel momento”, aggiunge la sessuologa. Perciò, farsi masturbare dal partner può far conoscere meglio cosa suscita piacere nel compagno/a e ampliare il registro erotico all’interno della coppia. “È come affidare al partner le chiavi del proprio regno”, conclude l’esperta.
Non v’è nulla di sbagliato o patologico se l’uomo o la donna continuano a masturbarsi durante una relazione, anzi, potrebbe anche essere un buon escamotage per quei partner che hanno tempi di desiderio diversi: ognuno vive la sessualità a modo proprio.
Chi, inoltre, può conoscere il nostro corpo meglio di noi stessi?
La masturbazione è una pratica per esplorare la propria intimità ed è un passaggio importante per poter vivere serenamente il sesso di coppia.
Statisticamente, le donne sono più riservate e difficilmente confidano al partner di masturbarsi: non lo fanno e se lo fanno spesso non lo esternano. Restano disorientate scoprendo invece che lui non ha mai smesso, nonostante magari una frequente ed appagante attività sessuale.
Riuscire a parlarne senza timore al proprio partner è una dimostrazione di grande intimità; stimolare le fantasie, immaginare nuovi posti o posizioni trasgressive può stimolare il rapporto di coppia, tenendo viva la passione. Masturbarsi non è solo una pratica adolescenziale, spesso è un’abitudine anche nell’età adulta.
E’ possibile quindi farlo anche in presenza del partner, coinvolgendo lo stesso e creando complicità. Una coppia che si osserva mentre si masturba può rafforzare il legame approdando ad una profonda conoscenza reciproca.
La pratica della masturbazione ed annessa ammissione è diversa tra uomini e donne, in quanto ad esempio le donne dichiarano di praticarla meno di quanto forse probabilmente fanno. Alcuni importanti studi, come il rapporto Kinsey,* hanno dimostrato che la pratica è molto diffusa anche fra le donne. Quest’ultime tendenzialmente fanno sì che il proprio piacere sessuale, ivi l’orgasmo, dipenda dalle capacità del proprio partner e più frequentemente arrivano ai primi rapporti sessuali senza conoscersi. Ciò comporta un aumento nelle statistiche di donne che si definiscono anorgasmiche ma che, in realtà, possono non essere coscienti di determinati aspetti della propria sessualità. Alla luce di ciò, quindi, masturbarsi è un comportamento normale, praticato autonomamente o nel rapporto di coppia, che permette di conoscerci l’un l’altro, rendendo il partner partecipe e parte attiva di ogni nostro piacere.
A cura della tirocinante IISS: Noemi Pinna
Tutor: Davide Silvestri
SITOGRAFIA:
- http://www.lastampa.it/2014/09/19/scienza/benessere/lifestyle/estate-e-sesso-lautoerotismo-maschile-e-femminile-Dz7VwTt4PycP8WCOAYaAfK/pagina.html
- https://www.riflessioni.it/pregiudizi-sul-sesso/autoerotismo.htm
BIBLIOGRAFIA:
- Di Edoardo G., Di Francesco (2006), L’autoerotismo: l’alba del piacere sessuale: dall’identità verso la relazione, Roma: Ed. Sovera.
*I rapporti Kinsey sono due saggi sul comportamento sessuale: Sexual Behaviour in the Human Male (Il comportamento sessuale dell’uomo; 1948) e Sexual Behaviour in the Human Female (Il comportamento sessuale della donna; 1953), scritti dai Dott. Alfred Kinsey, Wardell Pomeroy e altri.