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L’innamoramento è una fase importante dell’esperienza di vita di ogni persona. Si caratterizza come un particolare vissuto nel quale si fondono un insieme di emozioni, sentimenti e comportamenti che si combinano per dare vita ad una speciale interazione tra due persone, contraddistinta da forte attrazione, affettività intensa e legami profondi. Durante questa esperienza si proiettano nell’altra persona aspettative, bisogni e desideri. Appare importante sottolineare che innamoramento e amore non sono la stessa cosa e rappresentano due fasi distinte: quando siamo innamorati troviamo nell’altra persona la parte mancante di noi stessi, insieme alla quale ci sentiamo finalmente completi; tutto ciò che caratterizza l’altro, il suo modo di comportarsi, di parlare, di esprimere le proprie idee, sentimenti ed emozioni appare unico ed imprescindibile, andando spesso a soddisfare  i bisogni inconsci dall’innamorato.

Sulla fase di innamoramento sono state spese molte parole. Può caratterizzarsi come uno stato regressivo, riportandoci alla condizione infantile di dipendenza come era il legame bambino-caregiver, o anche come uno stato illusorio nel quale si sperimenta il vissuto esclusivo di possedere il proprio partner. Una lunga lista di interpretazioni che non sembra mai esauriente nello spiegare l’importanza di questa condizione. Oltre ad un importante processo psichico, l’innamoramento è caratterizzato anche da un insieme di cambiamenti biologici che investono l’intero organismo, controllati da una rete di mediatori chimici.

Secondo gli esperti, impieghiamo dai 90 secondi ai 4 minuti per decidere se qualcuno ci piace: questo è quello che chiamiamo “colpo di fulmine”. Da quel momento, i segnali dell’innamoramento sono molteplici e vengono veicolati attraverso il linguaggio corporeo: movimenti inconsapevoli o reazioni involontarie, come la dilatazione delle pupille o il battito di ciglia più rapido, sono segnali di disponibilità che vengono inviati all’altro. Persino quando si inizia a chiacchierare, più che sulle parole, l’attenzione degli innamorati ricade sullo sguardo e sul tono della voce.

L’attrazione fisica, tipica della prima fase dell’innamoramento, passa oltre che per gli occhi, che percepiscono una persona come attraente, anche attraverso il naso. Possediamo, infatti, un particolare organo recettore, chiamato vomero nasale, che ha il compito di percepire oltre agli odori, anche i feromoni, particelle chimiche volatili prodotte dal corpo umano. I feromoni sembrano inviare un messaggio subliminale che viene decodificato a livello cerebrale ed è in grado di influenzare i rapporti umani e stimolare il desiderio sessuale. Gli altri mediatori chimici implicati nell’innamoramento riguardano quelle sostanze che agiscono stimolando la libido, l’amore e l’affettività. Durante questa prima fase, il nostro corpo è travolto da una serie di messaggi inviati dall’amigdala, la parte del cervello adibita alle emozioni. L’eccitazione fisiologica e sessuale, e il bisogno costante e impellente dell’altro, presenti durante l’infatuazione, sono meccanismi attivati dalla elevata produzione di Dopamina, Noradrenalina e Feniletilamina, gli stessi neurotrasmettitori responsabili degli effetti delle sostanze stupefacenti, perché agiscono sui centri del piacere. Questo spiegherebbe l’analogia tra gli effetti dell’amore e quelli delle droghe, della sensazione di benessere e della dipendenza. L’ormone per eccellenza del desiderio sessuale è il testosterone, tipico ormone maschile, presente in quantità minore nella donna; esso, durante l’innamoramento, tenderebbe a bilanciarsi tra i due partner, ossia ad abbassarsi in chi ne ha maggiormente e viceversa, come strategia di sopravvivenza.

Quando l’innamoramento si ‘attenua’ e si trasforma in amore, quando alla passione subentra l’affettività e si costruisce il legame, si riducono i livelli di serotonina, vengono prodotte in grande quantità endorfine, dall’azione rilassante, e ossitocina e vasopressina, anche chiamati “ormoni delle coccole”, che garantiscono, se ci sono i presupposti, stabilità al rapporto. Questi, infatti, vengono stimolati soprattutto durante i momenti affettivi ed il sesso, così come durante le cure e l’allattamento (come avveniva nella nostra infanzia). Le importanti variabili che si intrecciano durante la fase di innamoramento (fisiologiche, chimiche, comportamentali, mentali ed inconsce) rendono unica quest’esperienza, probabilmente una delle più magiche, affascinanti ed appaganti della nostra esistenza. Per dirla con Benigni “Innamoratevi, se non vi innamorate è tutto morto, morto tutto è! Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto. Dilapidate la gioia! Sperperate l’allegria! Fate soffiare in faccia alla gente la felicità!”

Scritto dalla tirocinante Agata Pascale con la supervisione del Dott. Spaccarotella

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