Le fantasie sessuali sono il risultato del lavoro d’immaginazione di ognuno di noi, un’estensione della sessualità che aiuta l’uomo e la donna ad esperire situazioni sessuali talvolta inattuabili, aiutano a generare e mantenere il desiderio sessuale, a potenziare il piacere e l’esperienza orgasmica e ad avere spunti utili a vivacizzare il rapporto di coppia.
Circa il 95 % della popolazione dichiara di averle sperimentate almeno una volta nella vita, ed è davvero difficile per i clinici individuare una netta e chiara distinzione tra fantasie “tipiche” e “atipiche”: è importante abbandonare i termini “normale/anormale” che vanno ridefiniti assumendo posizioni non giudicanti e più tolleranti rispetto al non convenzionale. Quattrini (2015) evidenzia l’esistenza di un continuum che va da un polo considerato “normativo” fino all’estremo opposto, il sex offender. Tra i due estremi si passa attraverso la trasgressione, la parafilia e il disturbo parafilico.
Si pensa che siano patologiche solamente le fantasie che sfuggono al controllo, divenendo ossessive, invalidanti ed in grado di generare disagio all’individuo o di indurre comportamenti lesivi o antisociali. Viaggiare con la mente e vivere situazioni di pura fantasia può spaventare soprattutto quando i desideri, disparati e soggettivi, si fanno violenti, incomprensibili ed inaccettabili. E’ sicuramente vero, però, che la maggior parte delle persone che esperiscono un distress emozionale in relazione alle proprie fantasie, lo presenta soprattutto a causa degli stereotipi educativi e sociali che, fornendo una connotazione peccaminosa, inducono ad una repressione e/o inibizione delle fantasie (ostacolandone i benefici). Questo distress è quindi legato ad una mancata informazione (e di conseguenza una mancata normalizzazione) che rende tali fantasie sì inaccettabili, ma non necessariamente “patologiche” o clinicamente preoccupanti. E’ quindi sempre necessario contestualizzare la fantasia, interrogandosi sulla natura della sofferenza emotiva che genera, oltre che sul suo contenuto.
Molte donne etero fantasticano sull’avere rapporti sessuali omosex e prediligono i porno lesbo e ciò le imbarazza perché temono che si tratti di un’omosessualità latente; mentre una percentuale significativa di donne (30% – 60%) ha fantasie connesse a temi di sottomissione (dall’essere legate all’essere preda del desiderio di uno sconosciuto) e questo le terrorizza, le fa sentire profondamente in colpa e faticano ad accettarlo (Joyal, Cossette & Lapierre, 2014). Non sanno, però, che è fondamentale considerare la netta differenza che esiste tra fantasia e desiderio, nel senso che ciò che esse immaginano non necessariamente vogliono metterlo in pratica e non necessariamente vogliono che si realizzi. E’ proprio questa la concettualizzazione da cui bisognerebbe partire per svolgere un intervento con le pazienti che chiedono un consulto perché preoccupate a causa delle proprie fantasie sessuali.
Sarebbe opportuno un intervento psico-educativo volto alla conoscenza e alla normalizzazione, perché informare è già di per sé un primo atto terapeutico: rendere accessibili una serie di conoscenze sconosciute può avviare un processo di ristrutturazione cognitiva utile a tranquillizzare e a depotenziare l’eccessiva preoccupazione. La verità, quindi, è che le fantasie sono solo uno spazio disinibente in cui sperimentare, lontano dalla vita reale in cui le azioni sono sempre connesse a significati.
Nello stupro reale alla donna viene sottratto il controllo ed il consenso, al contrario nella fantasia di essere preda del desiderio da parte di uno sconosciuto, la donna crea attivamente la propria immaginazione e sceglie attivamente di “perdere il controllo”, deresponsabilizzandosi dalla fantasia di avere un rapporto sessuale consensuale. Quello immaginativo è quindi uno spazio in cui potersi dare il permesso di attuare pratiche perfino estreme, ma in modo sicuro e protetto. Un contesto in cui a tutto si può porre fine secondo i propri tempi ed il proprio piacimento. In conclusione, sarebbe giusto pensare alle fantasie come a qualcosa di lontano dai concetti di giusto e sbagliato.
Tirocinante: Vanessa Costa Tutor:
Fabiana Salucci
Bibliografia:
– Ilaria Consolo. (2017). Il piacere femminile. Scoprire, sperimentare e vivere la sessualità. Firenze: Giunti O.S. Psychometrics s.r.l.
– Joyal, C. C., Cossette, A. & Lapierre, V. (2014). What Exactly Is an Unusual Sexual Fantasy? Journal of Sexual Medicine.
– Quattrini, F. (2015) Parafilie e Devianza. Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Atipico, Firenze, Giunti Editore.
Sitografia:
https://www.huffingtonpost.it/2015/07/13/porno-lesbo_n_7783680.html
https://www.huffingtonpost.it/2018/04/28/6-delle-fantasie-sessuali-piu-comuni-secondo-i-sessuologi_a_23422602/
https://www.psicologo-psicoterapeuta-sessuologo.it/fantasie-sessuali.html