Il termine BDSM è una definizione ombrello che raccoglie infinite pratiche e varianti della sessualità umana:
- B sta per bondage (l’arte di legare, uso di corde, nastri, lacci);
- D si riferisce alla dominazione e alla disciplina;
- S-M sono i due aspetti del sadismo e masochismo. Oltre all’utilizzo del materiale atto a legare l’altro, il bondage concerne il vincolo che si crea tra coloro che ne fanno esperienza.
Nel bondage tutto ruota attorno alle sensazioni di costrizione; la più diffusa è l’arte del kimbaku (bondage giapponese), la quale si differenzia dalla rappresentazione erotico- artistica dello shibari, come afferma Fabrizio Quattrini, Presidente dell’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, nel suo ultimo libro Devianza e Parafilie (2015, p.230) : “Nel XVI secolo il kimbaku era impiegato come arte marziale sui campi di battaglia dei nemici catturati”.
Con il passare del tempo, lo shibari, da antico metodo di tortura, fu trasformato in una vera e propria arte erotica da Itoh Seiyu, padre fondatore del kimbaku moderno, che coinvolse sempre più, all’interno delle legature, le zone erotiche, trasformando questa pratica in qualcosa di piacevole ed eccitante. Lo scopo di tali tecniche è quello di stimolare l’energia erotica fino al raggiungimento di sensazioni profonde, grazie al rilascio di endorfine e dell’ossitocina, dovute allo stress fisico.
Un’altra pratica poco nota è la “mummificazione” che rappresenta una delle tecniche più estreme di deprivazione sensoriale. Come suggerisce il nome stesso, questa esperienza consiste nell’immobilizzare ed avvolgere completamente il corpo, testa compresa, del/della sottomesso/a tramite materiali diversi al fine di impedirne qualsiasi movimento. La mummificazione richiede estrema pratica e dimistichezza. Uno dei rischi più frequenti per il “mummificato” è quello di perdere ogni tipo di contatto con la realtà; egli, infatti, può avvertire la sensazione di cadere senza che ciò si verifichi realmente e la percezione del tempo può risultare molto alterata.
L’ultima forma di immobilizzazione estrema che riportiamo in questo articolo è la cosiddetta “Vacuum Bed” tradotta come “letto ad aspirazione, o sottovuoto”. Tale pratica ricorda una particolare tortura chiamata “l’immuramento” ed è ovviamente sconsigliata per chi soffre di claustrofobia.
Oltre ai dolori della carne vi sono alcune pratiche che mettono a repentaglio lo stato psicologico del soggetto. Un esempio è il “Mindfucking”, vale a dire la tecnica per imbrogliare la mente. Durante questa esperienza il/la sottomesso/a, abbandonandosi completamente al dominatore, viene guidato in un viaggio mentale di controllo, attraverso il labirinto delle sue paure e delle sue debolezze.
E’ importante ricordare come l’erotismo estremo non sostituisca il sesso, bensì lo arricchisca come ingrediente aggiuntivo.
Chi pensa che il BDSM sia un mondo popolato solo da persone in latex, tacchi a spillo, che maneggiano chissà quali strani e diabolici ordigni, è molto lontano dalla realtà così come è risultata lontana dalla realtà l’idea che questo mondo sia popolato da una misera nicchia di persone.
Infatti, per quanto sommerso, il sesso estremo sembra essere molto praticato: si stima che in Italia il 3,5% delle coppie sia coinvolto in pratiche sessuali alternative. Secondo il CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali), un italiano su tre ha fantasie sessuali estreme ed almeno una volta nella vita ha fantasticato un ruolo di dominazione.
Sitografia:
www.kinkly,com
Bibliografia:
Quattrini, F. (2015). Parafilie e Devianza. Firenze- Milano: Giunti.
Tutor: Francesca Mamo
A cura dei tirocinanti IISS:
Alessandro Petroni
Francesca Picardi
Giuseppe Massaro
Laetitia Bollinger
Valentina Arachi
Veronica Fiore
Besarta Taci
Sara Sellaro