BDSM sotto(vuoto) le coperte – Il Vacuum Bed

Lontani sono i giorni in cui il mondo del BDSM rimaneva appannaggio quasi esclusivo di un qualche universo tenuto nascosto agli occhi della società poiché considerato strano, immorale, e che per questo vittima di stereotipi e giudizi che andavano ad autoalimentarsi, fomentando un alone quanto mai sbagliato di qualcosa di “deviante”, di “qualcosa che non va”.

Col tempo si è via via superata questa visione chiusa e giudicante a favore di una più rilassata e aperta: per quanto rimanga un’attività più o meno di nicchia, il BDSM è andato incontro ad una maggiore (anche se non totale) accoglienza in quanto aspetto della sessualità legato anche solo alla pura e semplice trasgressione piuttosto che come una modalità esclusiva o una cultura totalmente immersiva fatta di serate a tema e club dedicati. Anche chi non è un membro della comunità si sente libero di sperimentare tali pratiche, magari utilizzando strumenti come un paio di manette o degli indumenti particolari (come il latex, un classico del BDSM), oppure la cera calda di una candela.

Avviene tutto questo al punto tale che sembriamo vivere un momento storico dove si è perso il mistero e la trasgressione diventa sbiadita; pur con il presupposto di una mentalità aperta o almeno incontaminata da pregiudizi quasi tutto ciò che riguarda il BDSM sembra essere già visto, già conosciuto, vissuto con una certa nonchalance (con tutti i pro e tutti i contro), complice internet che ha reso disponibile a chiunque la conoscenza (più o meno corretta) di tali pratiche.

Eppure il BDSM ha ancora degli assi nella manica con i quali stupire i meno esperti del settore, dei “trucchi” capaci ancora di spiazzare e lasciare a bocca aperta.

Tra questi, possiamo sicuramente considerare il “Vacuum Bed”, o “Letto ad Aspirazione”, uno degli oggetti (o meglio degli strumenti) più particolari e inusuali tanto che anche tra chi lo conosce sono molto pochi quelli che lo hanno davvero provato.

In parte questo è dovuto ad alcuni difetti intrinseci abbastanza importanti come il costo (fino a 600€) oppure le sue dimensioni (quelle di un letto, appunto) che lo rendono davvero ingombrante. Inoltre tende a mostrare alcune fragilità strutturali: il lattice di cui è fatto, quando viene teso con l’uso, può infatti essere a rischio per quanto riguarda tagli e strappi poi difficili da riparare; il telaio fatto di tubi vuoti (generalmente di plastica, più o meno rigida) sembra smontarsi facilmente. Un altro problema riguarda le chiusure, che dovrebbero sigillare ermeticamente, ma che a volte cedono. Grande disappunto viene dal sistema di sottovuoto, spesso costituito da un aspirapolvere che viene lasciato acceso con il tubo flessibile collegato al Vacuum Bed per mantenere costante il sottovuoto: il fastidio che deriva dal rumore dell’elettrodomestico va a scontrarsi con il contesto rilassato ottimale per questa pratica (dal silenzio ad una musica di sottofondo, comunque non una ventola).

Ben vengano in questi casi alcuni consigli, riportati anche da Ayzad in un suo articolo, sull’arte di adattare e modificare un modello più economico di Vacuum Bed per procurarsi un “letto” di alta qualità che non rovini i giochi. Ayzad è lo pseudonimo con cui si fa chiamare lo scrittore nonché uno dei massimi esperti italiani di BDSM fin dal 2004, in occasione del suo primo libro BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo; fondatore del blog Ayzad.com (un luogo di incontro dove continua a raccogliere e condividere le sue scoperte sugli aspetti meno noti del sesso), oltre ad aver scritto diversi altri libri (come XXX – Il dizionario del sesso insolito o il romanzo Peccati Originali) ed una biografia, si occupa di divulgazione e formazione sulle “sessualità non normative” collaborando con sessuologi e studiosi. Nell’articolo in questione parla di un rinforzo alla struttura con tubi di alluminio o di plastica spessa che eviti di cedere sul più bello, o di una chiusura doppia con una grossa zip che chiuda ermeticamente, o ancora una valvola monodirezionale. Quest’ultimo elemento, unito alla bocchetta utilizzata per collegare l’aspirapolvere, serve semplicemente ad impedire all’aria di rientrare una volta raggiunto il sottovuoto e quindi spegnere l’elettrodomestico.

Quando tutto funziona per il meglio, allora ci troviamo davanti uno strumento dalle capacità assolutamente sorprendenti. Innanzitutto la sensazione simile a quella di indossare un completo in banale latex, accompagnato però dalla quasi totale impossibilità a muoversi, eccezion fatta per brevissimi movimenti. Ben più in là si spinge il coinvolgimento di tutti e cinque i sensi a partire dalla vista che nella maggior parte dei casi è totalmente annullata (tranne rare occasioni), la quale viene sacrificata a favore di un aumento delle altre percezioni. Anche l’udito viene inevitabilmente attutito (anche qui con rare eccezioni), mentre sono enormemente amplificate le sensazioni tattili dalla gomma tesa su tutto il corpo. Anche il gusto può essere coinvolto, quando è utilizzato un tubo di respirazione che finisce direttamente nella bocca della persona sottovuoto. È bene precisare infatti che esistono diversi sistemi per permettere alla persona di respirare. Un foro ben rinforzato e posizionato in corrispondenza della bocca può essere una delle proposte alternative al tubo già citato; un’alternativa che permette più libertà è una guarnizione rinforzata attraverso la quale far passare la testa e che poi, aderendo alla pelle, permetta comunque il sottovuoto. Esiste qualche caso dove, incorporando così un altro feticismo, per l’ossigenazione viene coinvolto l’uso di una maschera a gas.

I giochi e le dinamiche che possono essere messi in atto sono molteplici, e possono andare da quelle che vengono chiamate “torture termiche” (con un cubetto di ghiaccio o un panno caldo che vengono passati sulla superficie esterna, oppure semplicemente col calore della propria mano poggiata sul lattice) all’utilizzo di sex toys o di cibo che può essere anche versato nel tubo di respirazione, fino al praticare pizzichi e pressioni oppure il breath control (limitazione del respiro), tutto in un groviglio di sensazioni sia fisiche sia psichiche, queste ultime dovute in particolar modo ai ruoli dominante-dominato che si instaurano tra i partecipanti. Al plurale, perché ovviamente bisogna essere almeno in due per utilizzare il “vacuum bed”, sia per una questione pratica (sarebbe difficile manovrare il macchinario per il sottovuoto mentre si è intrappolati nel lattice) sia per una questione di sicurezza, poiché le costrizioni messe in atto necessitano un occhio di riguardo.

Ad esempio, il lattice non permette né una respirazione né una traspirazione adeguata della pelle: ciò diventa fonte di un calore che, se eccessivo, può essere molto pericoloso: la durata del “gioco” dovrebbe essere inversamente proporzionale alla temperatura ambientale. Se e quando si versa un liquido o un cibo nel tubo di respirazione andrebbe usato un segnale condiviso per avvertire chi lo riceve, così da evitare un possibile soffocamento. Infine, l’aderenza del lattice causa una pressione da ogni parte del corpo (in particolare, comprime il torace) costituendo un ostacolo meccanico alla respirazione che, se unita ad una qualche forma di claustrofobia, può rendere l’esperienza davvero spiacevole (oltre al rischio non trascurabile di incorrere in asfissia posizionale).

In conclusione, possiamo affermare che il Vacuum Bed rimane un articolo molto particolare, quasi di nicchia, che necessita di particolari accorgimenti. Se si riesce però a passare sopra a questi inconvenienti, si ha la possibilità di poter vedere “una persona trasformata in un’opera d’arte con tanto di cornice attorno”, e di poterne godere nei modi più disparati, ad esempio “sollevando il Vacuum Bed e appoggiandolo alla parete come un quadro con cui decorare una cena a lume di candela” (Ayzad, 2000).

 

Tirocinante: Simone Maccaglia

Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia e Sitografia

Ayzad (2004); BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo, sesta ed. 2016, Ayzad Editore

Ayzad (2009); XXX – Il dizionario del sesso insolito, Castelvecchi Editore

Ayzad (2013); Peccati Originali, Imprimatur Editore

https://en.wikipedia.org/wiki/Vacuum_bed

Aspirazione al piacere

http://www.sanihelp.it/enciclopedia-erotica/676/vacuum-bed.html

 

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