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Se si considera l’esperienza sessuale come parte essenziale del corretto sviluppo della personalità umana (Freud,1865-1933) l’astinenza sessuale dovrebbe essere considerata come un atteggiamento psico-fisico che crea un’involuzione della stessa, con ripercussioni nocive anche in ambiti che non afferiscono direttamente con la sfera dell’intimità. Il concetto di astinenza (derivante etimologicamente dal lat. abstinere – allontanarsi da qualche cosa) può essere considerato come l’abitudine o la virtù[1] volta a rinunciare e porre un freno a tutti gli appetiti che riguardano la vita dell’uomo, e non solo nella sfera della sessualità. Generalmente, nell’inconscio collettivo, tale prassi si mette in atto deliberatamente per ragioni religiose e/o filosofiche, ma vi possono essere anche finalità pratiche (evitare gravidanze indesiderate o malattie sessualmente trasmissibili [Zanis, 2004])[2]ragioni psicosociologiche (depressione, fobia sociale) esperienze passate negative o restrizioni imposte dall’ordinamento giuridico tipico di quegli ambienti/habitat (es. carcere) definiti come istituzioni totali (Goffman,1961) che deumanizzano i soggetti che si trovano in questi circuiti.

Dagli antipodi della comparsa dell’uomo sulla Terra l’argomento dell’astinenza sessuale è stato estremamente dibattuto per le relazioni interpersonali che, di volta in volta, si instauravano fra i vari attori sociali; questo interscambio ha poi visto la genesi di una forma di amore platonico (alternativo a quello ferino/animalesco proprio dei mammiferi), instillato da una fervida morale religiosa [3]che ha implicato restrizioni socio-culturali che obbligavano storicamente gli esseri umani ad una <<condotta da tenere>>, che l’esegesi ha fatto rinvenire all’interno dei vari testi sacri a fondamento inossidabile dei propri dogmi. Malgrado nella filosofia occidentale, e in Nietzsche in particolare, l’astinenza comincia a diventare un valore reazionario in contrapposizione all’ascetismo imposto dalla religione (dissacratorio degli “idoli” metafisici) o in Kant (che nell’aforisma di trattare l’umanità sempre come fine e mai come mezzo implica che non è plausibile una sessualità che separi il corpo dalla persona) è indiscutibile che la forza e la mobilità psichica vadano di pari passo con la <<mobilità sessuale>> e non possano esistere senza di essa. L’attività sessuale è parte della regolare funzione biologica di un essere vivente, essendo potenzialmente gravi le conseguenze per la vita degli individui e della specie, dovendosi considerare, secondo alcuni, come una violenza alla <<natura>>ontologica umana in conseguenza della rinuncia alle naturali soddisfazioni di un bisogno organico.

In ambito psicologico non esistono studi approfonditi che possono scientificamente validare gli effetti positivi o negativi di un agito basato su una condotta di astinenza ma, se si considera vera l’affermazione che il sesso separato dal corpo degeneri, creando aridità e la genesi di una filosofia del dis-amore (in cui il digiuno sessuale rappresenta solo una sfaccettatura, trovando applicazione, ad esempio, anche nella sfera dell’alimentazione), è inconfutabile pensare che non si può vivere senza sessualità. Proprio la scuola psicanalitica (Freud) ha avuto il pregio di confermare l’assunto che i soggetti che praticano un’eccessiva astinenza sessuale o sperimentano pratiche sessuali frustranti (coito interrotto) incrementano fattori psicologici negativi come <<l’accumulazione di tensione sessuale>> e <<l’assenza e/o l’insufficienza di elaborazione psichica dell’eccitazione sessuale somatica>> che, non entrando in connessione con adeguate rappresentazioni sessuali, non portano alla specifica reazione benefica dell’atto sessuale (orgasmo).

Studi ispanico-americani (Salamanca e Cantabria in Spagna e North Carolina negli States) compiuti da personale accademico all’interno di istituti penitenziari, hanno dimostrato, a conferma di quanto sostenuto, che i detenuti devono essere considerati come una popolazione a rischio per i problemi psicologici, la cui salute risulta cagionevole a causa del disagio associato alla carcerazione in cui il fattore della deprivazione sessuale incide in modo notevole. La sofferenza e il deterioramento della salute psicologica, dovuti alla mancanza di soddisfazione sessuale, si sono rivelati sintomatici per i detenuti di sesso maschile, femminile o soggetti transgender.

Secondo una prassi in uso nell’ambito infermieristico statunitense, studi analoghi americani (di tipo psicodiagnostico) sono stati effettuati attraverso la somministrazione a pazienti adolescenti della S.A.B.S. (Sexual Abstinence Behaviour Scale) al fine di promuovere l’astinenza sessuale ed allo scopo di valutare, in termini psicometrici, la natura degli effetti fisiologici dell’astinenza sessuale sul comportamento adolescenziale. I risultati di tale studio, compiuto su 113 adolescenti afro-americani attraverso un questionario auto-somministrato, ha evidenziato un’alta affidabilità della SABS (α = 0,73) e validità della misurazione della variabile, oltre ad un correlato rispetto alla percezione di conseguenze negative sul tema del sesso in età adolescenziale (r = 0,38) ma che è inferiore al senso di auto-efficacia collegato alla stessa pari a r = 0,48.

Alla luce di quanto riportato, è evidente che l’astinenza sessuale sia un bene nei limiti in cui essa derivi da una scelta fatta in merito a quest’area dell’esperienza umana: qualora non sia fatta con coscienza e volontà, invece, deve considerarsi un trauma che, qualora non rielaborato, può essere un fattore di rischio per la salubrità mentale dell’individuo.

 

Tirocinante: Andrea Carbone

Tutor: Fabiana Salucci

 

Bibliografia

AA.VV. (2001) Rivista di filosofia, Volume 92 – Edizioni Taylor.

AA.VV. (1897) Rivista speciale di opere di filosofia scientifica, Volume 10 – Provenienza dell’originale Università di Princeton – Digitalizzato 18/12/2008.

Carcedo, R. J., Perlman, D., López, F. (2015) The Relationship Between Sexual Satisfaction and Psychological Health of Prison Inmates: The Moderating Effects of Sexual Abstinence and Gender – The Prison Journal, Vol. 95(1) 43- 65- SAGE Publications.

Fusi, M. (2014) L’aggressività umana secondo la filosofia e l’antropologia: Riflessioni sul conflitto e sulla sua risoluzione in ordine all’educazione alla pace – EDUCatt – Ente per il diritto allo studio universitario dell’Università Cattolica (Milano).

Goffman, E. (2010) Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell’esclusione e della violenza – Edizione Einaudi.

Natoli, S., (2008) Dizionario dei vizi e delle virtù – Edizioni Feltrinelli.

Norris, A. E., Clark, L. F. (2003) Sexual Abstinence and the Sexual Abstinence Behavior Scale – JOURNAL OF PEDIATRIC HEALTH CARE – National Association of Pediatric Nurse Practitioners – Volume 17 Number 3.

Petrini, P., Renzi, A., Casadei, A., Mandese, A. (2013) Dizionario di psicoanalisi. Con elementi di psichiatria psicodinamica e psicologia dinamica: Con elementi di psichiatria psicodinamica e psicologia dinamica – Ed. Franco Angeli.

Zanis, D.A. (2004) TRENDS & ISSUES – Use of a Sexual Abstinence Only Curriculum with Sexually Active Youths – Children & Schools, Volume 27, Issue 1, 1.

 

[1]                https://www.etimo.it/?term=astinenza

[2]                Negli USA è invalsa la campagna assistenziale SAO (Sexual Abstinence Only) che prevede la distribuzione di profilattici (condom) e altre forme di controllo delle nascite – Zanis, D.A. (2004) TRENDS & ISSUES – Use of a Sexual Abstinence Only

                  Curriculum with Sexually Active Youths – Children & Schools, Volume 27, Issue 1, 1.

[3]                (che accomuna in tutto o in parte le varie religioni mondiali e la crescita della cultura nelle varie popolazioni geografiche).

 

 

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